Calcio: l’Italia non c’è e paga dazio agli Stati Uniti

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Quarta sconfitta in amichevole per gli azzurri dell’era Prandelli. Bene nelle gare di qualificazione all’Europeo, non altrettanto quando i giocatori selezionati dal Ct sono chiamati a scendere in campo nei Test Match. Anche a Genova, come nelle tre battute d’arresto precedenti (ultima, in ordine di tempo, lo 0-1 contro l’Uruguay a Roma nel novembre 2011), l’Italia non riesce a segnare. E finisce proprio 0-1 con un gol di Dempsey al 10’ della ripresa a conclusione di una combinazione stretta al limite dell’area di rigore. Un’azione semplice ed efficace che aggira i difensori azzurri e prende in contropiede Buffon. La squadra azzurra, lenta e prevedibile nel primo tempo, si dimostra incapace di alzare il ritmo e verticalizzare. A metà ripresa le cose cambiano, con l’ingresso di Fabio Borini, all’esordio con la Nazionale maggiore, che mette lo sprint sulla fascia destra. Nonostante la verve del romanista l’Italia sbatte contro il muro americano che difende il minimo vantaggio e porta a casa una storica vittoria. Prandelli propone all’inizio Thiago Motta trequartista alle spalle di Matri e Giovinco, ma la manovra non riesce a decollare. Neppure Pirlo trova sbocchi e le geometrie si interrompono inesorabilmente alle soglie dell’area di rigore a stelle e strisce. Non è la serata di Maggio, solitamente utile a dare profondità all’azione sulla fascia destra. A metà ripresa i cambi decisi da Prandelli trasformano l’Italia. Abate spinge e arriva spesso sul fondo, peccato solo che i suoi cross non vengano sfruttati a dovere dai compagni. Non brillante Giovinco, che si impegna allo spasimo, ma non trova lo spunto e finisce spesso in fuorigioco. Le note positive sono rappresentate da Ogbonna, decisamente il migliore degli azzurri, che non si risparmia sulla fascia sinistra, e dall’esordio convincente di Borini, che nel giro di 20’ arriva a conclusione tre volte. Mancano all’appello gli attaccanti: sia Matri che Pazzini non incidono. Montolivo si mette a giocare da par suo solo quando Prandelli passa a una sorta di 4-2-3-1 con Giovinco spostato a sinistra. Di certo qualche considerazione va fatta. La qualificazione alla fase finale di Euro 2012 è stata conquistata da una nazionle di cui facevano parte Cassano, Giuseppe Rossi e Balotelli. I primi due sono in fase di recupero dopo un lungo stop. Difficile che Cassano possa far parte della spedizione. Giuseppe Rossi brucia i tempi ma deve recuperare la condizione. Mario Balotelli, manco a dirlo, deve mettere la testa a posto ed evitare di commettere gesta superficiali e inutili. Di lui Prandelli sa di non poter fare a meno. Barzagli è una pedina difensiva recuperata alla causa della Nazionale, così come Chiellini e De Rossi, entrati nel finale, sono due colonne inamovibili. Il telaio azzurro è da definire e i ritmi del campionato indicheranno al Ct quali, soprattutto tra gli uomini gol, saprà farsi trovare pronto. Prandelli si dice ottimista, ma certe sconfitte andrebbero evitate

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