Cose buone della Giovine Italia

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Le amichevoli continuano a non premiare la Nazionale di Cesare Prandelli che, nel match di ferragosto a Berna, concede all’Inghilterra di Hogdson la platonica rivincita del recente Europeo ma ottiene importanti indicazioni in vista degli impegni in calendario dal mese di settembre per il girone di qualificazione al mondiale di Rio 2014. Nella città svizzera, dove l’Italia non vince dal 1914 (!), finisce 1-2 con gli azzurri in vantaggio per primi con De Rossi, che svetta di testa su corner di Diamanti, e inglesi che acciuffano il pareggio con la stessa dinamica sfruttando il moto passivo della nostra difesa. Il gol partita viene siglato da De Foe a un quarto d’ora dalla fine con una bella conclusione diagonale che premia le capacità balistiche dell’attaccante ma mette in luce le colpe di Sirigu, schierato tra i pali, bravo in una precedente circostanza a evitare un clamoroso autogol. Fin qui la cronaca. Nel complesso l’inedito schieramento di Prandelli, che opta giustamente per una formula sperimentale lasciando come elemento cardine De Rossi contornato da Nocerino e Aquilani a centrocampo, risponde in modo confortante per due terzi di gara ovvero fino a quando resta in campo Diamanti, perno avanzato sempre pronto alle aperture e ispiratore di Destro, i cui numeri da attaccante vero, hanno convinto Prandelli. Assente Balotelli per una congiuntivite, El Shaarawy, decentrato sulla sinistra, fa vedere cose buone pur non arrivando mai alla conclusione. Destro, bravo e puntuale ad aggredire gli spazi, prenota un posto tra i convocati per il prossimo impegno ufficiale della Nazionale. L’attaccante neo romanista è sicuramente il migliore tra i nuovi elementi insieme a Diamanti e Ogbonna, che giganteggia al centro della difesa ben affiancato da Astori. Abate sulla destra fa la sua onesta partita, così come Balzaretti, che paga i risentimenti muscolari e concede a Jagielka di incornare il gol del pareggio inglese nel primo tempo. Nella ripresa viene sostituito dall’atalantino Federico Peluso, esordiente in azzurro a 28 anni, che entra con personalità e vigore, copre e si propone in proiezione offensiva arrivando a sfiorare il gol del 2-1 che avrebbe coronato la serata ma poi viene salvato da Sirigu e dal palo quando tenta di anticipare Lescott sotto porta. Anche Peluso, comunque, dimostra di meritare un posto tra i 22. Nel corso del secondo tempo Prandelli inserisce Poli e Verratti, che ha l’occasione per raddoppiare con un tiro ravvicinato respinto in angolo dal secondo portiere inglese Butland, ricostituisce la coppia d’attacco U21 con Gabbiadini (colpo di testa quasi vincente prima del secondo gol inglese) a fianco di Destro, a sua volta avvicendato dall’udinese Fabbrini, quindi Schelotto che gioca uno scampolo di partita al posto di Abrate. Tutti esordienti che hanno poco tempo per mettersi in luce e incidere sull’esito della gara. Una menzione speciale merita De Rossi, la cui padronanza a centrocampo e la visione di gioco ne fanno una colonna insostituibile della Nazionale. Il romanista è uomo d’ordine che detta i tempi del gioco e con il perentorio stacco di testa in occasione del gol del vantaggio azzurro dimostra una volta di più le sue indubbie capacità realizzative. Nocerino è un lucido combattente, Aquilani dovrebbe esitare meno al momento del passaggio in profondità. Tra i pali avremmo voluto vedere all’opera l’atalantino Consigli, anche se Buffon appare al momento insostituibile. Nella media generale il giudizio da riservare alla serata di Berna, risultato a parte, è positivo. Come lo è la prima uscita della nuova Under 21 guidata da Devis Mangia, che vince in casa dell’Olanda con un netto 3-0, e mette in luce ancora una volta le qualità di Insigne e Immobile, entrambi in gol al 1’ e 12’ di gioco, con l’aggiunta del sigillo di Florenzi. Mangia presta alcuni dei suoi giovani alla Nazionale maggiore ma la sua rosa non perde colpi. Se il buongiorno si vede dal mattino….

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