Europa League, gioie e dolori

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militoSe mettiamo sui piatti della bilancia i fattori positivi e negativi delle gare infrasettimanali delle italiane in Europa League, scopriamo che il prezzo della vittoria interista sui romeni del Cluj per 2 a 0 si accompagna al grave infortunio patito dal Principe Milito; la pesante sconfitta (0-3) rimediata al San Paolo dal Napoli contro i cechi del Viktoria Plzen, condita da un’aggressione teppistica ai danni di sostenitori ospiti fuori dallo stadio, suona come una bocciatura che va oltre l’ormai certa eliminazione dalla competizione; il pareggio a suon di reti guadagnato dalla Lazio sul campo di Moenchengladbach, nonostante tre rigori contro, è una buona premessa per il passaggio del turno.

Pochi minuti a San Siro e Milito si spezza. Per lui lesione al crociato anteriore e al collaterale. Un dramma ch mette a rischio la carriera dell’attaccante argentino. Al suo posto Rodrigo Palacio che scaccia i fantasmi e realizza una doppietta. L’Inter non subisce reti in casa e celebra l’ottimo esordio di Kovacic, autore dello splendido assist che diventa premessa al raddoppio. Milito, appena rientrato e subito in gol dopo lungo infortunio, è definitivamente fuorigioco almeno in questa stagione.

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La serata napoletana diventa un incubo per Mazzarri che non riconosce la sua squadra, prima antagonista della Juventus in campionato. Tenuto inizialmente in panchina, Hamsik è l’unico che prova ad accendere la luce nella ripresa, quando però lo svantaggio di una rete triplica, anche se l’ultima segnata allo scadere dai cechi è viziata da fuorigioco. Inler entra negli ultimi venti minuti, poco prima che il buco diventi voragine. Fuori dallo stadio botte e coltelli. Non è il Napoli di Maradona e neppure l’atmosfera sembra ricordarlo.

Moenchengladbach è un campo notoriamente ostile alle italiane. Negli anni ’70 l’Inter perse 7-1, prima che l’Uefa decretasse la ripetizione del match per un oggetto che mise ko Boninsegna. Il secondo atto finì 0-0 con una prestazione super di Ivano Bordon tra i pali nerazzurri. Il portiere laziale Marchetti non può evitare tre reti del Borussia, ma para uno dei tre calci di rigore concessi ai tedeschi. Dopo il primo centro dal dischetto, i biancocelesti ribaltano il risultato nella ripresa con Floccari e Kozak per poi essere risorpassati. Al termine dei 4’ di recupero colpo di testa vincente di Kozak che regala il sorriso a Petkovic.