Albinoleffe, imPALA a vincere

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Proviamoci. E’ l’imperativo, o meglio il dettato, che vige nella società seriana quando mancano sette giornate alla fine e ben pochi, diciamolo chiaramente, sarebbero disposti a quotare le azioni di una squadra che può solo sperare di agganciare i playout. Invece, quando tutto sembra obiettivamente compromesso, diventa questo l’obiettivo. Possibile, tanto più con Alessio Pala che assume il timone prima che la deriva porti la nave a spiaggiarsi. Lo hanno invocato in tanti nell’ambiente, quando si è visto che il 4-4-2 sacchiano di Salvioni non stava producendo i risultati sperati. Fosse arrivato un paio di settimane prima, probabilmente il tecnico della Primavera avrebbe avuto tempo e opportunità di modellare l’organico per prepararlo ad affrontare le sfide dirette per la salvezza. Ma nel calcio, con i se e i ma non si arriva al dunque. Ora non c’è più tempo, i bonus sono esauriti e si può solo puntare a realizzare un’impresa certamente difficile. Il che significa puntare a vincere in casa e provare a farlo fuori, senza concedersi altre battute d’arresto.

Pala opta senza mezzi termini per un calcio senza fronzoli. Ciò che conta è arrivare per primi sulla palla e, se necessario, essere pronti a gettarla in tribuna in fase difensiva. Concretezza significa anche interdire con efficacia ed essere pronti a ripartire con lucidità e velocità. Ci si aspetterebbe un tecnico che fa calcoli, produce tabelle, sincronizza gli schemi e indica la quota a cui arrivare per giocarsi la permanenza in B agli spareggi. Invece Alessio Pala richiama una massima di Oscar Wilde: “Tutti sono buoni a compatire le sofferenze di un amico, ma ci vuole un`anima veramente bella per godere dei successi di un amico”. Il neo allenatore accetta la sfida ma si augura di avere tutti dalla sua parte, senza che alcuno remi contro. Un’aspettativa comprensibile, tanto più che i giocatori e l’ambiente dell’Albinoleffe avranno bisogno di ritrovare fiducia, ritemprare le forze, combattere le circostanze avverse rappresentate dalle indisponibilità che assottigliano la rosa e di conseguenze le scelte legate a variabili e alternative tattiche. Pala si mette alle spalle la Primavera, che però gli resta nel cuore e nella testa. Dei suoi ragazzi, Belotti ha già esordito e segnato in B e potrebbe diventare una pedina importante nello schieramento. Di Cesare si è già seduto in panchina e qualcun altro potrebbe entrare nel giro della prima squadra, pronto a dare una mano. Non sarebbe un regalo, ma un riconoscimento delle potenzialità che alcuni baby calciatori rivestono nell’Albinoleffe. Né tantomeno ci si aspetti che i ragazzi della Primavera sovvertano gli equilibri gerarchici. Si riparte dagli stessi che lo scorso anno si sono guadagnati la salvezza sul campo e non possono aver smarrito le qualità. Pala proverà a riaccenderne l’ardore e a sistemarli in campo senza moduli fissi, per tirare fuori il meglio e soprattutto ottenere quei risultati che finora sono mancati e potrebbero far scrivere una pagina nuova ed esaltante nella storia dell’Albinoleffe. A questo punto, addirittura più epica della favola o ciò che avrebbe potuto e dovuto rappresentare il sogno della serie A.

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