Tiro a giro sul campionato. Stecca l’Inter, il Milan tiene e il Napoli lancia segnali

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di Giambattista Gherardi
Il campionato di serie A si appresta a vivere la trentesima giornata di calendario, l’ultima prima della pausa dedicata agli spareggi mondiali della Nazionale di Mancini: il 24 marzo con la Macedonia a Palermo ed eventualmente il 29 marzo in trasferta contro Portogallo o Turchia. Una giornata che sicuramente potrà dire ancora molto riguardo alla lotta scudetto, che nella domenica appena trascorsa ha avuto un sussulto importante.
Del quartetto di testa l’unica a steccare è stata l’Inter di Inzaghi, salvatasi in extremis contro il Torino, grazie a un gol allo scadere di Sanchez e, soprattutto, a un incredibile rigore su Belotti non decretato, che avrebbe potuto portare sul 2-0 la squadra di Juric. Le altre hanno fatto il loro dovere, pur senza strafare: il Milan ha battuto di misura l’Empoli, la Juventus ha seriamente rischiato il pari a Genova con la Sampdoria (rigore blucerchiato sbagliato da Candreva) prima di chiudere allo scadere sul 3-1 e il Napoli ha vinto 2-1 a Verona, con doppietta di Osimehn.
Proprio questo risultato segnala l’ottima reazione dell’undici di Spalletti, dopo la sconfitta nel turno precedente contro il Milan. Dopotutto gli azzurri, senza assilli di coppa, sono al secondo posto a tre punti dalla vetta e l’aver vinto sulla squadra di Tudor (senza l’avvio sciagurato di Di Francesco sarebbe in zona Champions) è segnale non banale. Ora a cavallo della sosta il Napoli affronterà Udinese e Atalanta, mentre il Milan si ritroverà contro Cagliari e Bologna e l’Inter avrà gli impegni con Fiorentina e Juventus. Ipotizzare un’ulteriore frenata dei neroazzurri meneghini e uno strappo (decisivo?) di milanesi e partenopei non è certo fuori luogo.
Molto più difficile un rientro in gioco della Juventus, che pur godendo dello scontro diretto con l’Inter deve comunque rimontare sette punti al Milan e nel contempo quattro punti al Napoli. Certamente gli uomini di Allegri sembrano aver blindato il quarto posto, con il vantaggio rispetto a Lazio, Atalanta, Roma e Fiorentina diventato rassicurante. Dopo gli ultimi risultati risultano molto meno influenti gli asterischi che si trascinano da gennaio (leggi partite da recuperare). L’Inter potrebbe con una vittoria sul Bologna superare il Napoli (ma non raggiungere il Milan), l’Atalanta superando il Torino potrebbe tornare al quinto posto, ma non raggiungere la Juve e la Fiorentina, superando l’Udinese, potrebbe dire la sua per le posizioni Europa e Conference League. L’area europea di “seconda fascia” vede al momento un’Atalanta molto appannata (nel ritorno sarebbe dodicesima in classifica) e con la piacevole “distrazione” dell’Europa League, le romane pronte a sfidarsi domenica nel derby (che potrà dire molto sulle ambizioni di ciascuna, con le azioni dei biancoazzurri di Sarri in netta risalita) e la Viola, che in serbo ha anche la cartuccia del ritorno della semifinale di Coppa Italia a Torino, dove dovrà rimontare lo 0-1 dell’andata.
Detto delle tranquille posizioni di centroclassifica occupate a Verona, Sassuolo, Torino, Bologna ed Empoli, resta la zona salvezza, nella quale Udinese e Spezia hanno confermato buona vitalità e hanno incamerato ossigeno (leggi punti di vantaggio) importante. Note meno positive per il Cagliari di Mazzarri, due sconfitte negli ultimi due turni, e la Sampdoria, che ha perso la terza partita consecutiva. Entrambe restano sull’orlo di un baratro che al momento comprende Venezia a 22 punti, Genoa a 19 e Salernitana a 16. Qui gli asterischi contano parecchio, poiché i lagunari hanno da recuperare la partita con la Salernitana (e potrebbero quindi potenzialmente raggiungere il Cagliari). I campani devono addirittura recuperare due partite; oltre a quella col Venezia anche quella con l’Udinese. Vincendole entrambe tornerebbero clamorosamente in gioco.
A stare peggio in fin dei conti è il Genoa che con 19 punti (e tutte le partite giocate) non riesce a imprimere l’attesa svolta ad una stagione tribolata. Da quando è arrivato il nuovo tecnico Blessin il Grifone non ha mai perso, ma non ha mai nemmeno vinto: sette partite e sette pareggi. Un encefalogramma sostanzialmente piatto che sembra sempre più sinonimo di retrocessione. Venerdì a Marassi arriva il Torino e non è probabilmente, in questo momento, l’avversario ideale. Ma da qualche parte bisogna pur cominciare, attendendo notizie da Venezia, dove saranno di scena i cugini blucerchiati in uno scontro diretto al cardiopalma. Si salvi chi può.

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