di Marco Cangelli
Una freccia tricolore ha attraversato il traguardo di Val di Zoldo: è il campione italiano Filippo Zana che ha conquistato la diciottesima tappa del Giro d’Italia.
Il giovane veneto è stato protagonista di una lunga fuga culminata con il successo allo sprint sul francese Thibaut Pinot, un’affermazione che ha definitivamente consacrato il portacolori della Jayco-AlUla.
La frazione, 161 chilometri da Oderzo, ha visto protagonisti i battistrada che hanno preso il largo lungo il Passo della Crosetta trascinati da Pinot che è stato seguito da Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroën Team), Marco Frigo (Israel – Premier Tech), Derek Gee (Israel – Premier Tech) e Filippo Zana (Team Jayco AlUla).
Nel fondovalle si sono aggiunti anche Warren Barguil (Team Arkéa Samsic) e Vadim Pronskiy (Astana Qazaqstan Team) che hanno portato a sette il numero degli atleti al comando capaci di superare i vari gran premi della montagna in programma e guadagnare un vantaggio massimo di sei minuti.
Lungo la salita di Coi il gruppetto ha iniziato a sfaldarsi a causa del ritmo imposto da Pinot che è rimasto in compagnia soltanto di Zana, mentre dietro si scatenava Primoz Roglic (Jumbo-Visma) che, in compagnia del collega Sepp Kuss, sono riusciti a distanziare la maglia bianca Joao Almeida (UAE Team Emirates) portandosi con sé la maglia rosa Geraint Thomas (Ineos-Grenadiers).
Nonostante i tentativi di recuperare, il giovane portoghese non è riuscito a rientrare perdendo secondi in chiave classifica generale dai diretti avversari.
Davanti invece Pinot e Zana prendevano l’ascesa conclusiva al comando giocandosi il tutto allo sprint con il transalpino che ha provato ad anticipare venendo però superato dal vicentino che ha colto la prima affermazione nella Corsa Rosa.
“Ancora non ci credo. Devo ringraziare la squadra perché mi ha dato questa opportunità – ha sottolineato Zana -. Sono arrivato al Giro al 100%. Nel finale mi sono giocato le mie carte, era un’occasione di quelle che ricapitano poche volte nella vita e l’ho sfruttata. Vincere con la maglia tricolore è speciale“.
Terza piazza per Warren Barguil che ha tagliato il traguardo con cinquanta secondi di ritardo dal vincitore precedendo Derek Gee, Aurélien Paret-Peintre e Marco Frigo.
Settima piazza per Primoz Roglic che ha terminato le proprie fatiche con 1’56” di distacco dalla vetta insieme a Geraint Thomas, mentre Joao Almeida ha patito 21 secondi di ritardo dai diretti avversari.
“È stata una giornata positiva. Ho guadagnato terreno su Almeida e non mi sono fatto staccare da Roglic – ha raccontato l’inglese -. Mi sentivo abbastanza bene, anche se Primoz è andato davvero forte. Non è stato facile seguirlo. Per vincere il Giro bisogna essere costanti e finora lo sono sempre stato“.
In vista delle Tre Cime di Lavaredo Thomas guida ora con 29 secondi di vantaggio su Roglic e 39 su Almeida, mentre alle sue spalle rimangono l’irlandese Eddie Dunbar (Jayco-AlUla) e Damiano Caruso rispettivamente con 3’39” e 3’51” di distacco.