Federica Fusco
Everesting è sinonimo di sfida virtuale, ideata per permettere a un ciclista di scegliere un segmento in salita e percorrerlo più volte senza soste fino a coprire il dislivello corrispondente alla quota della montagna più alta del mondo. Una prova di resistenza fisica e mentale.
Fino a prima del lockdown si poteva uscire in bici, raggiungere l’inizio di una salita più o meno impegnativa e affrontarla tutte le volte necessarie a sviluppare in dislivello gli 8848 metri dell’Everest. C’è stato, però, chi ha dovuto smettere di pedalare sulle strade, restare in casa come tutti, ma non si è arreso. Come l’ultracycler Cristian Bianchetti. Salito sui rulli, ha deciso di affrontare a più riprese l’Alpe du Zwift (12,3 km, 1045 metri di dislivello) per coprire gli 8848 metri, restando in sella più di otto ore.
Altri hanno scelto di percorrere a piedi un dislivello pari a 8.848 metri, cioè l’altezza del Monte Everest, in modalità non stop. Come la 49enne milanese Ivana Di Martino, la quale nel settembre dello scorso anno ha portato a termine con successo la Run Everesting, sfida lanciata a sostegno della ricerca sui tumori femminili, cimentandosi in una corsa in solitaria da Cortina al Lago di Cancano, sopra Bormio.
Nel periodo di isolamento domestico la fantasia degli appassionati di Everesting si è scatenata e ha raggiunto forse il suo apice a Calusco d’Adda, dove il 27enne Francesco Zamperlin, ha pensato bene di raggiungere gli 8.848 metri di altitudine del tetto del mondo misurando l’altezza dei gradini delle rampe di casa e, dopo rapidi calcoli, mettendosi a salire e scendere le scale per 473 volte. Tutto ciò presumendo di partire dal campo base più vicino alla vetta, che si trova a 5.364 metri di altitudine, per coprire i restanti 3.484. Dal piano terra al secondo piano della sua abitazione. Un ciclo che, moltiplicato per il numero dei gradini (44), assomma proprio al percorso che farebbe un alpinista impegnato nella scalata dell’Everest. Dopo ogni salita, la ridiscesa per ricominciare. E così di seguito. Sfidando l’acido lattico, ma anche i dubbi e le ironie dei familiari. Impresa domestica già realizzata da uno youtuber e solo replicata da Francesco Zamperlin, il quale ovviamente non ha dovuto fare i conti con il freddo e l’aria rarefatta. Non sarà un alpinista, ma ha dato prova di tenacia e ha trasformato il tempo sospeso in una prova di carattere e capacità atletica.