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Luca Tomasoni nuova stella dello scialpinismo

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Federica Sorrentino

Dopo la medaglia di argento di scialpinismo ai Giochi Olimpici Giovanili di Losanna, Luca Tomasoni ha confermato di essere un giovane campione in piena ascesa, aggiudicandosi il titolo italiano juniores. Il 18enne di Castione della Presolana (BG) è entrato nella nazionale junior di sci alpinismo nel 2019 e lo scorso anno ha disputato le prime gare di coppa del mondo. Nella prova valsa il titolo italiano, ha chiuso gli 8,260 km del tracciato (un anello da percorrere tre volte per 1019 metri di dislivello) in 1h06”19 precedendo di 27 secondi il secondo arrivato e di 1’31” il campione uscente Matteo Sostizzo. Lo abbiamo intervistato mentre era impegnato a seguire a distanza le lezioni dell’Isiss Valle Seriana di Gazzaniga, dove è prossimo al conseguimento della maturità a indirizzo meccanico.

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Quali differenze tra la prova sostenuta alle Olimpiadi giovanili e quella che ha portato al titolo italiano?

Le differenze sono state notevoli. La gara svolta in Svizzera era innanzitutto più corta, un giro di anello da percorrere vicino alle piste di sci alpino, quindi anche meno tecnica ma più veloce. Quella che ho sostenuto settimana scorsa è stata una gara decisamente più tecnica, con discese più difficili e soprattutto più lunga.

Tre salite scalate sull’Adamello con oltre mille metri di dislivello positivo. Cosa si pensa mentre si avanza nella neve?

In gara non c’è molto tempo per pensare, prevale la fatica, ci si concentra sul percorso, sui cambi e sulle discese.

Nella prima gara di Coppa del mondo di scialpinismo a Ponte di Legno hai sfiorato l’ingresso nei primi cinque. Quali obiettivi ti pone in questa stagione?

Mi sono piazzato sesto e mi ritengo soddisfatto. Ho gestito un po’ male la sprint. Quanto agli obiettivi, è chiaro che proverò a fare sempre meglio, a entrare sicuramente tra i primi cinque e possibilmente salire sul podio.

Studio e allenamenti. Come riesci a conciliare le due cose e quante opere dedichi alla preparazione?

Quest’anno occorre riconoscere che il il ricorso alla didattica a distanza ha agevolato obiettivamente gli atleti di interesse nazionale, perché si risparmia il tempo di viaggio verso la scuola. Quindi si riesce a seguire le lezioni da casa e subito dopo allenarsi. Dedico mediamente un paio di ore al giorno agli allenamenti, che svolgo in base al periodo e alle gare da affrontare,  che sia individuale o sprint, curando più i cambi o la tecnica.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Mi auguro che lo scialpinismo possa diventare il mio lavoro, di poter entrare in un gruppo sportivo e affrontare così la carriera di atleta.