Quinzi out, Trevisan avanti

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Gianluigi QuinziFinisce con un pizzico di amaro in bocca l’avventura di Gianluigi Quinzi al challenger di Bergamo. La grande speranza azzurra si è arresa al ceco Jan Hernych con il punteggio di 7-6 6-0. E’ stata una partita a tre facce: i primi due game, in cui un Quinzi paralizzato dall’emozione ha raccolto la miseria di un punto; il resto del primo set, dove si sono visti ampi sprazzi del campione che (si spera) verrà, e un secondo set in cui Gianluigi è sparito dal campo, raccogliendo la miseria di sette punti. L’aspetto più preoccupante della serata, forse, è proprio questo. Quinzi è noto per essere un gran combattente, che non molla mai una palla. E’ certamente una delle sue forze. Eppure, dopo aver perso il primo set, si è totalmente disunito. Forse ha risentito di una chiamata arbitrale sul 5-5 del tie-break, quando non è stato chiamato out un servizio di Hernych. Gianluigi ha protestato in modo garbato ma vibrante, disperandosi per la mancata chiamata. Per la verità, ha annullato il successivo setpoint, ma poi ha ceduto i due punti successivi. E si è spenta la luce. Il bello di questa serata, oltre che dal pubblico, è arrivato da una splendida parte centrale del primo set, in cui l’azzurro ha raccolto cinque giochi consecutivi, mostrando tutte le sue qualità. In particolare, ha scaldato i cuori del PalaNorda il game che lo ha issato sul 4-2. Sotto 40-0, ha rimontato a suon di risposte al fulmicotone e si è procurato la palla break con un impressionante passante di rovescio in controbalzo. Game dopo game, Quinzi conquistava campo e metteva in difficoltà il ceco, 35 anni in estate e specialista di questi campi. Al momento di chiudere, tuttavia, sbagliava due dritti che consentivano a Hernych di rimettere in sesto il set. Si arrivava al tie-break, condizionato dal già citato errore sul 5-5. Il secondo set era una triste agonia, durata appena 17 minuti. La stella di Quinzi non è sbocciata a Bergamo. Ma resterà comunque una serata da ricordare con il PalaNorda completamente esaurito.

Matteo Trevisan comincia a ricordarsi di essere stato numero 1 del mondo junior e, dopo una serie di vicende che lo avevano portato a un passo dal ritiro, si ritrova al secondo turno del Trofeo Perrel-Faip (42.500€, Play-It) grazie alla bella vittoria contro Jaroslav Pospisil, liquidato con un doppio 6-3. Vedendo giocare Trevisan, non ci si capacita di come non sia mai andato oltre la 267esima posizione ATP. E’ completo, potente, esplosivo. A 24 anni (ne compirà 25 il prossimo agosto), Trevisan merita la chance di giocare un anno senza infortuni né incertezze. A quel punto, potrà fare i conti e tirare le somme. Il presente, intanto, si chiama Lorenzo Giustino. Un derby azzurro con in palio un posto nei quarti di finale e 17 punti ATP. Nel caso di Trevisan, sarebbero 22, visto che è partito dalle qualificazioni. Chi festeggia già un posto nei quarti è Andrea Arnaboldi, che prosegue nel momento positivo e ha superato Matteo Viola in un bel match tutto italiano. E’ finita 7-6 6-2, con il match deciso (forse) da un solo punto. Sul 9-8 del tie-break, Arnaboldi ha preso un nastro in risposta e rotto l’equilibrio. A quel punto, il veneto non ha più saputo riprendersi. Sulle ali dell’entusiasmo, “Arna” ha effettuato alcuni pregevoli serve and volley nel secondo set. Nei quarti se la vedrà con l’ungherese Marton Fucsovics (ex vincitore di Wimbledon Junior), che in apertura di giornata aveva superato Ricardas Berankis, estromettendo un’altra testa di serie. Prosegue la marcia di Andreas Beck, decisamente a suo agio su queste superfici, che ha avuto bisogno di due tie-break per domare Konstantin Kravchuk.

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