Tennis: “ Fed is back”, Federer trionfa ad Indian Wells

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Un viaggio nella macchina del tempo ci permette di tornare al 2006, altro avversario (Blake), altra formula (7/5 6/3 6/0 il punteggio finale), ma stessa immagine: Roger Federer sorride ed alza al cielo il trofeo di vincitore del torneo di Indian Wells. Dopo il primo Master 1000 della stagione sorgono spontanee alcune considerazioni : sulla distanza dei 2 set su 3 l’ex numero 1 del mondo può essere di nuovo imbattibile come qualche anno fa. Nole Djokovic nonostante il successo nel primo Slam, pare avere smarrito quell’aura di imbattibilità che lo aveva avvolto nel 2011 con buona pace dei suoi più diretti avversari. Rafa Nadal può ritrovare la leadership e la convinzione a patto di restare integro nel fisico nonostante la massacrante stagione del rosso stia per avere inizio. La cura Lendl potrà aiutare Murray, ma occorre a breve vedere risultati concreti, mentre le seconde linee (Isner. Almagro, Berdych per citare qualche nome) sono sempre pronte a vivere un momento di gloria approfittando di un passo falso dei fab four.

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La finale odierna dura solamente 82 minuti in cui ancora una volta l’elvetico distribuisce perle di meraviglioso tennis per contrastare la mostruosa potenza del gigante USA. Il primo set ricalca perfettamente le previsioni con il solo Federer a trovarsi in difficoltà nel proprio game di servizio iniziale (come spesso gli è capitato anche in questo torneo). Isner deve fronteggiare una sola palla break, ma la gioca sul 5/6 e quindi pesa come un set ball. Il servizio lo aiuta e si arrampica al tie break, dove deve sempre rincorrere l’avversario fino a cedere alla quarta occasione, 9-7 lo score finale. Il secondo parziale prosegue senza scossoni fino al 4/3, ma l’ottavo gioco si rivela fatale per il beniamino di casa costretto a cedere servizio ed in pratica incontro, che si conclude pochi minuti dopo: 6/3. Se volete un dato significativo di ciò che ha fatto Roger in questa partita, date un’occhiata alla percentuale di punti realizzati con la prima di servizio: 20/22 per un incredibile 91%!

Dopo qualche giorno di meritato relax, tutti pronti nuovamente a scendere in campo, cambia lo scenario ( East coast, al sole di Miami), ma resterà sicuramente altissimo il livello di competizione.

Nella finale femminile invece tutto secondo pronostico con il trionfo di Victoria Azarenka che spazza via Maria Sharapova nella riproposizione della finale degli Australian Open di un paio di mesi fa. Come allora non c’è davvero storia, con la bielorussa che domina in lungo ed in largo. Maria appare frustrata nel trovarsi di fronte una avversaria che gioca con lo stesso stile e con la stessa idea tattica. Il problema di non facile soluzione è che questa “copia” tira più forte di lei, si muove più rapidamente e non sbaglia praticamente mai ( Maria perde addirittura la “battaglia dell’urlo” con la Azarenka che la supera pure nei decibel prodotti!). Primo set rapidamente concluso sul 6/2 e numero 1 del mondo che vola 4/1 anche nel secondo, qui la siberiana sfrutta il lato di campo a favore di vento (anche oggi fastidioso ospite dei campi californiani) per rifarsi sotto sul 4/3, ma è solo un fuoco di paglia incapace di arginare la netta superiorità di Victoria che chiude senza patemi 6/3. Ora diventano 23 le vittorie consecutive e vedremo se a Miami il rientro di alcune giocatrici di “peso” come Cljisters e Williams , servirà per interrompere la striscia vincente.

( commento di Luca Polesinanti)