Wimbledon old or new style?

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bouchard_2959707bSiamo ormai in dirittura di arrivo con le semifinali maschili in rampa di lancio e le finaliste ben definite. Di sicuro possiamo parlare almeno di una mezza sorpresa fra le ladies, perchè pur essendo due giocatrici dall’ottimo palmares non erano di certo indicate come le favorite per arrivare a giocarsi l’ultimo turno. Petra Kvitova torna su quel Centrale che l’aveva vista trionfare nel 2011, superando per la sesta volta in altrettanti matches la connazionale Safarova. Tutto deciso dal combattutissimo primo set (7/6), chiusosi solamente per 8 punti a 6 al tie-break. Visti i precedenti poco benevoli e la strada della rimonta decisamente in salita, per la sfavorita Safarova si sono decisamente spente le luci della ribalta con un secondo set lampo (6/1) ed il finale previsto giunto dopo 80 minuti. Spartito molto simile per la seconda semifinale, dove la canadese Eugenie Bouchard centra la prima finale Slam in carriera imponendosi 7/6 6/2 sulla rumena Simona Halep. 14 minuti in più sono necessari alla ventenne di Montreal per venire a capo di un match complicato, deciso anch’esso dal tie-break del primo parziale. Pochi rimpianti per la rumena, menomata anche da un fastisioso infortunio alla caviglia sinistra rimediato nel quarto gioco. 128esima finale femminile della storia di Wimbledon, mentre si tratterà solo della seconda in carriera per Kvitova, che dalla sua ha anche l’unico precedente (Toronto 2013, 6/3 6/2), pur considerando che l’esordiente (per la finale) Eugenie dall’alba del 2014 ha inserito decisamente un’altra marcia nella propria carriera.

Buone anzi ottime notizie dal torneo di doppio dove Errani-Vinci centrano per la prima volta in carriera la semifinale a Londra (successo 6/4 2/6 6/0 sulle Aussie Barty-Dall’Acqua). Ora fra le Chiquis e la finale resta l’ostacolo rappresentato dalla testa di serie numero 9, il duo ceco-cinese Hlavackova-Zheng. Difficile ma non impossibile.

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Volti nuovi per il tennis femminile, che si equiparano a quelli maschili. Sfida quasi generazionale nelle due semifinali con i “maestri” Djokovic e Federer a testare le reali possibilità degli “allievi” Dimitrov e Raonic. Il bulgaro finalmente (come da molti pronosticato) esce dalle prime pagine del gossip, per occupare quelle tennistiche, dopo la scoppola rifilata al defending-champion Murray nei quarti. Senza timore reverenziale si appresta ad affrontare il numero 1 del seeding, che ha mostrato una condizione ancora altalenante, costretto al quinto set dal valido Marin Cilic.

“Servizio e dritto” è invece il menù in serbo per la seconda semifinale con il canadese Raonic (cresciuto in maniera esponenziale sotto le cure del duo Piatti-Ljubicic) a sfidare il sette volte campione Roger Federer, che appare rinfrancato dalla collaborazione con Stefan Edberg (un altro che sull’erba ha detto la sua!) e caricato a dovere dalla vittoria nel derby con Wawrinka. Mancheranno Nadal e Murray, ma lo spettacolo quello no di certo.

(commento di Luca Polesinanti)