Nicola Gibellini lascia in anticipo Agnelli per volare in Belgio a preparare la Nazionale di coach Zanini

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Per Agnelli Tipiesse “finale” ha anche significato salutare in anticipo Nicola Gibellini. Il preparatore rossoblù, figura ormai storica all’interno dello staff tecnico, ha preso il volo per preparare la seconda avventura estiva consecutiva con il Belgio di coach Emanuele Zanini. Una riconferma strameritata per una figura di caratura ormai sempre più internazionale che Bergamo, con orgoglio, ha visto diventare grande. Ecco le sue parole, tra emozione ed impazienza.

STATO D’ANIMO – “I pensieri sono solo positivi. In questo, naturalmente, c’è anche il dispiacere per non poter essere fisicamente presente per una serie di finale playoff, evento che non capita esattamente ogni giorno. Dentro di me una sorta di contrasto tra la felicità per i traguardi, mio e della squadra, unito all’amaro in bocca per dover rinunciare a vivere sensazioni forti. Questo, come i tanti ringraziamenti che sarebbero da fare, non riesco proprio a esprimerlo a parole”.

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ANNATA FORMATIVA – “Una stagione difficile da cui si può e si deve imparare tanto. Si sono affrontate e risolte situazioni che prima non si erano mai presentate e che poi hanno anche determinato alcune soluzioni nette. Ci siamo adattati, siamo riusciti a sistemare il tutto. Ogni aspetto tuttavia fa parte del bagaglio, compreso il venirsi incontro e trovare insieme il bandolo della matassa. Come è stato fatto”.

A TUTTA BIRRA – “A testa vuota e con il cuore leggero. Un anno fa c’erano tutti i timori che porta con sé una prima volta. Oggi c’è un pizzico di agitazione, ma tanta serenità anche perché lo staff è stato confermato in blocco e c’è una conoscenza reciproca decisamente importante. Si lavora bene, gli obiettivi sono piccoli perché il più grosso è stato centrato ed era proprio quello di arrivare fino a qui. Con una VNL per la quale si cercherà il pass, con un Europeo in Italia e con una qualificazione olimpica da conquistare”,

BELGIO D’ITALIA – “Mathijs Desmet, Wout D’Heer e Tomas Rousseaux oltre a Francois Lecat negli elementi d’interesse nazionale. Senza dimenticare chi dal nostro Paese ci è passato come Le Roux o D’Hulst. Ecco perché quando Zanini e io ci interfacciamo in italiano, bisogna stare attenti a ciò che ci diciamo. Avere giocatori che capiscono e parlano la nostra lingua, scherzi a parte, agevola non poco la comunicazione”.

IL PLANNING – “A fine maggio si comincia con la Golden League e c’è da affrontare il girone con Croazia, Macedonia del Nord e Ucraina: ci presenteremo con un roster molto giovane per permettere a molti giocatori di fare esperienza. Poi gli Europei in Italia con l’esordio il 28 agosto proprio contro i campioni del mondo per terminare a ottobre con le qualificazioni olimpiche”.

BRIVIDO AZZURRO – “Non sto nella pelle già ora. Debutto nella massima competizione continentale contro chi ha vinto in un anno Europeo e Mondiale, ritrovando peraltro Yuri Romanò che è stato con noi a Bergamo. Avrò il dubbio se cantare l’inno di Mameli o quello belga, del quale non conosco ancora una parola… Quello è un momento intensissimo. Quando si guarda una polo, si con la bandiera di un Paese che si sta regalando una occasione di tale grandezza. Inizialmente non ci si fa caso, si realizza molto dopo. Ed è fantastico”. (U.S.)