Albinoleffe ferma il Toro

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L’Albinoleffe sapeva che fermare la corsa del Toro in campo esterno non sarebbe stato facile. Esserci riusciti rende pieno merito alla squadra seriana, che ha guadagnato un punto destinato a pesare nell’economia della classifica. Lo zero a zero imposto ai granata è frutto di un atteggiamento tattico rigoroso, che conferma il buon lavoro svolto dal gruppo di Daniele Fortunato nella lunga pausa natalizia, pur guastata dalle voci sull’inchiesta calcioscommesse che chiama in causa ex calciatori dell’Albinoleffe. La profonda amarezza resta, ma la squadra, dopo la scossa di dignità data dal presidente Gianfranco Andreoletti, ha saputo rimuovere le tossine dei “si dice” concentrandosi sulla partita e dando prova di compattezza e professionalità. Il 4-1-4-1 si rivela ancora una volta efficace, perché la difesa ha buon gioco sugli attaccanti granata, grazie all’eccellente prova di tutto il reparto ben sostenuto dal blocco di centrocampo. La gara avrebbe potuto essere compromessa dalla doppia ammonizione comminata a Girasole, costretto a lasciare il campo, e conseguentemente la squadra in dieci, prima del riposo. E pensare che la prima, ghiotta occasione, dopo la mezz’ora, capita a Cocco, liberato in area granata da un passaggio filtrante di Cristiano ma il cui tiro di destro di prima intenzione viene respinto dal portiere Morello in uscita. Sul ribaltamento di fronte Hemetaj ferma fallosamente al limite dell’area Verdi lanciato a rete, rischiando il fallo da ultimo uomo e il rigore. L’arbitro Nasca, apparso eccessivamente punitivo nella circostanza del secondo giallo a Girasole, dimostrerà nel corso della partita di applicare rigorosamente il regolamento, sanzionando alla stessa maniera i giocatori granata. A ristabilire l’equilibrio in campo di pensa Foglio che al 10’ della ripresa s’invola verso la porta difesa da Morello, finendo trattenuto, anche in questo caso fuori area, dal difensore granata Iori che guadagna la via degli spogliatoi. Ad armi pari Fortunato gioca la carta Cissè, più abile nelle ripartenze e nel gioco in profondità, al posto di Cocco. Per il resto l’assetto non cambia: Cristiano, poi sostituito da Salvi nell’ultimo quarto d’ora di gioco, e Foglio esterni di centrocampo con Laner al centro, mentre Hetemaj fa lo stantuffo davanti alla solida difesa formata dalla coppia centrale Bergamelli-Laner e dagli esterni Luoni e Piccinni. Rolando Bianchi ha le polveri bagnate e la marcatura di Bergamelli non lascia chance. Gli unici pericoli arrivano dai piedi di Antenucci, che al 25’ del secondo tempo centra il palo con un rasoterra, e al 90’ si vede respingere la conclusione da Offredi. Ebagua, mandato in campo negli ultimi minuti da Ventura, si mette in evidenza, troppa, per le proteste colorite nei confronti dell’arbitro e il Torino chiude la partita in nove contro dieci. Il risultato permette al Torino, che era reduce da quattro successi casalinghi consecutivi, di confermarsi al comando della classifica al termine del girone di andata e alla squadra seriana di incamerare un punto fondamentale per essere in media inglese. Un risultato che di sicuro accontenta un buongustaio del pallone come Emiliano Mondonico, grande ex delle due squadre e acclamato dal pubblico granata e dai “Mei poch che nisù”. Gara di qualità e quantità, quella sostenuta dall’Albinoleffe in casa del Toro, essenziale quanto basta per fare risultato. Fortunato è sulla strada giusta, sapendo che ci sarà da soffrire per tutto il girone di ritorno e si dovrà riprendere subito a far valere il fattore campo.

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