Serie A: grande Juve, tutta Pepe, si riprende lo scettro

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Antonio Conte siede sornione sulla panchina dei bianconeri. A chi gli diceva, verso la fine della passata stagione in B con il Siena lanciato verso la promozione, se il suo futuro sarebbe stato bianconero, il tecnico rispondeva laconicamente “si, con la Juve Stabia”. Premesso che le Vespe di Castellammare stanno disputando un ottimo torneo tra i cadetti, il mister è approdato alla corte juventina convinto che la posta in palio è di straordinaria portata e per lui potrebbe esserci l’appuntamento con la storia. Nella serata autunnale dell’Olimpico la Lazio si conferma squadra tosta e d’alto livello tecnico. Quanto basta per garantire uno spettacolo di gioco ed emozioni, con un ritmo agonistico di rara intensità. Lazio e Juve se la sono giocata fino in fondo, con i bianconeri bravi a colpire con Pepe e replicare così il successo maturato nel maggio scorso. La Juve può contare su Andrea Pirlo e Marchisio che in questo inizio di stagione ha davvero una marcia in più, ma non sarò disponibile per la gara di recupero contro il Napoli perché ammonito e diffidato. Reja schiera Rocchi a fianco di Klose con Hernanes che, oltre a essere a supporto, fa il muro di gomma nei confronti del metronomo Pirlo. Le vere armi bianconere sono le frecce esterne, Vucinic a sinistra e Pepe a destra. La Juve colleziona una serie incredibile di occasioni da rete. Marchisio sfiora la traversa con un colpo di testa su cross di Lichtsteiner, le conclusioni di Vucinic, Bonucci e Vidal sono di poco fuori dallo specchio della porta, Pirlo confeziona una palla maledetta su calcio di punizione da 25 metri, che costringe Marchetti a respingere, con Lichtsteiner che manca il tap in. Tutto questo in appena 16’. Finalmente la Lazio si affaccia dalle parti di Buffon. E’ il 20’ quando il portierone salva su Rocchi. Al 34’ il gol partita, che nasce da una ripartenza innescata da Buffon, miracoloso su Rocchi che gli si presenta davanti. Il rilancio sorprende la Lazio con Vucinic che lancia a sinistra Matri il cui invito al centro è raccolto da Pepe che buca Marchetti imparabilmente.

Gonzalez entra al posto dell’infortunato Brocchi e fa la differenza. Da una sua iniziativa, nella ripresa, nasce l’azione conclusa da Hernanes con tiro sul palo e parata super di Buffon su ribattuta di Lulic. Reja ricorre a Cisse, Conte ridà energie a sinistra sostituendo Vucinic con Giaccherini, che al 28’ manca il raddoppio davanti a Marchetti che gli oppone con tempestività e bravura. L’ultima vera emozione di una partita da incorniciare, che legittima le aspirazioni della Juventus e conferma le potenzialità della Lazio. In campo i due portieri migliori.

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A Novara il Parma si ritrova in vantaggio alla mezz’ora del primo tempo per effetto dell’autorete di Centurioni ma nella ripresa trova la forza per rimontare e vincere, grazie ai gol di Rubino al 25’ e Rigoni al 33’, entrambi su colpi di testa. Giovinco, il migliore degli emiliani, centra poi il palo su calcio di punizione. Onore e merito alla squadra piemontese che ridà ossigeno alla propria classifica e festeggia il record di Rubino, unico giocatore ad aver segnato dalla C2 alla serie A, mentre il Parma perde l’occasione per fare un ulteriore passo in avanti e deve fare esame di coscienza.

Il Catania di Montella confeziona il colpo gobbo a Lecce, quando la partita si trascina verso il laconico zero a zero. L’argentino Barrientos scocca quello che una volta veniva definito “tiro della domenica” che fa secco il portiere talentino Benassi e felice l’aeroplanino che sulla panchina dei siciliani sta imparando a volare alto. E il Catania aggancia la sua Roma.

Risultati: Novara-Parma 2-1 Lecce-Catania 0-1 Atalanta-Napoli 1-1 Lazio-Juventus 0-1 Udinese-Roma 2-0

Classifica: Juventus 25 Udinese Lazio 22 Milan 21 Roma Catania 17 Napoli Palermo 16 Genoa Chievo Parma 15 Atalanta Siena 14 Fiorentina Cagliari 13 Inter 11 Bologna Novara 10 Lecce 8 Cesena 6