di Marco Cangelli
È servito il fotofinish per determinare il destino della 19.a tappa del Tour de France, 172,8 chilometri da Moirans-en-Montagne a Poligny.
La competizione ha visto il successo dello sloveno Matej Mohoric (Bahrein Victorius) che ha avuto la meglio in uno sprint ristretto sul vincitore del giorno precedente Kasper Asgreen (Soudal-Quick Step).
La corsa è stata caratterizzata nei primi sessanta chilometri da una serie di tentativi di fuga non andati a buon fine complice la grande voglia di centrare l’opportunità da numerosi corridori che, su un terreno vallonato, hanno provato a cogliere la palla al balzo.
A prendere il largo sono stati quindi Tiesj Benoot (Jumbo-Visma), Matteo Trentin (UAE Team Emirates), Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep), Jack Haig (Bahrain Victorious), Nils Politt (Bora-hansgrohe), Mads Pedersen (Lidl Trek), Georg Zimmermann (Intermarché-Circus-Wanty), Warren Barguil (Arkéa-Samsic) e Victor Campenaerts (Lotto Dstny) che hanno guadagnato però un vantaggio massimo di 1’10” complice il lavoro svolto alle loro spalle dall’EF Education-EasyPost, dall’Israel-Premier Tech e dall’Uno-X Pro Cycling Team, rimasti tagliati fuori dalla fuga.
Complice un problema meccanico che ha fermato Nils Pollitt, i battistrada hanno dovuto rallentare ed essere raggiunti da un gruppetto di altri 28 corridori Christophe Laporte (Jumbo-Visma), Kasper Asgreen (Soudal-QuickStep), Tom Pidcock (Ineos Grenadiers), Lars Van den Berg (Groupama-FDJ), Alberto Bettiol, Neilson Powless (EF), Matej Mohorič, Fred Wright (Bahrain Victorious), Marco Haller, Jordi Meeus (Bora-hansgrohe), Ben O’Connor, Oliver Naesen (AG2R), Mathieu Van der Poel, Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), Ion Izagirre (Cofidis), Simon Clarke, Hugo Houle, Krists Neilands, Corbin Strong (Israel-PremierTech), Luke Durbridge, Dylan Groenewegen, Luka Mezgec (Jayco AlUla), Jonas Abrahamsen, Anthon Charmig, Rasmus Tiller, Søren Wærenskjold (Uno-X), Daniel Oss e Anthony Turgis (TotalEnergies) che hanno così ridato energia all’azione.
Campanaerts e Clarke hanno provato immediatamente a tirare dritto, anticipando così la scalata alla decisiva Côte d’Ivory, tuttavia il primo ha dovuto rialzarsi a causa dei crampi, mentre il secondo è stato ripreso lungo le rampe del gran premio della montagna da Asgreen, Mohorič e O’Connor che sono emersi dal plotoncino e hanno trovato subito l’accordo giusto per andare sino al traguardo.
Al loro inseguimento si sono lanciati Laporte, Trentin, Pidcock, Philipsen, Van der Poel, Mezgec, Zimmermann, Bettiol e Pedersen che però non sono riusciti a chiudere sui tre fuggitivi che si sono giocati le proprie chance in uno sprint ristretto.
O’Connor ha quindi provato ad anticipare gli avversari, ma su di lui si è avventato Asgreen che ha lanciato la volata venendo rimontato e battuto per una manciata di centimetri da Mohoric che ha regalato alla Bahrein Victorius il terzo successo alla Grande Boucle 2023.
In chiave italiana da segnalare l’ottavo posto di Bettiol e il nono di Trentin, mentre in classifica generale Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) conserva la maglia gialla con 7’35” su Tadej Pogacar e 10’45” su Adam Yates (UAE Team Emirates).