Atalanta, un Cavani di troppo

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Denis BonaventuraIl Matador si sveglia dal lungo letargo e spinge a viva forza il Napoli alla vittoria contro l’Atalanta mai doma e capace di rimontare due volte prima di cedere al San Paolo. Il 3-2 segna una sconfitta che lascia un po’ di amaro in bocca ma concede alla squadra di Colantuono l’onore delle armi. Nelle file partenopee c’era troppa voglia di riscatto e di rispondere alla Juventus per restarle in scia e difendere il secondo posto dall’avanzata del Milan. Soprattutto si aspettava la riscossa di Cavani, al centro di troppe polemiche e illazioni, ma ben difesa dalla società. E la risposta arriva puntuale, con una doppietta che gli consente di raggiungere quota 20 nella classifica stagionale dei marcatori e una prestazione di quantità e qualità determinante per il successo del Napoli. L’Atalanta è quella indomita che fa bella figura anche quando perde. Una partita in salita perché dopo soli 3′ uno sgambetto di Giorgi su Zuniga, appena entrato in area, determina l’assegnazione del calcio di rigore netto che Cavani trasforma tornando al gol, nonostante Consigli intuisca la traiettoria e sfiori il pallone senza riuscire a bloccarlo. La spinta degli azzurri è continua e il matador, lanciato in area da Hamsik, si presenta davanti a Consigli, prova a superarlo con un mezzo pallonetto ma calcia fuori. Poco dopo, su cross di Zuniga, lo slovacco di testa manda alto sulla traversa davanti alla porta atalantina. Hamsik ci riprova al 25’ con un tiro a giro che Consigli, ben piazzato, blocca con sicurezza. Alla mezz’ora pareggio dell’Atalanta in contropiede, con lancio in profondità per Denis che mette a centro area per Bonaventura, il quale manca la deviazione vincente a porta vuota toccando il pallone con il tacco destro; alle sue spalle Cannavaro colpisce con il petto provocando il più classico degli autogol. L’Atalanta riprende coraggio e al 33’ Carmona su calcio di punizione scheggia la traversa. Al 44’ botta di sinistro di Hamsik, Consigli si accartoccia e para. L’inizio di secondo tempo è contrassegnato dall’arrembaggio del Napoli. All’8’ salvataggio di Denis davanti alla porta di Consigli su bordata di Dzemaili e subito dopo tocco di Cavani che finisce di poco a lato. Al 13’ uno scatenato Cavani si destreggia in area ma il suo tiro viene respinto da Consigli. Al 19’ il portiere atalantino nulla può quando il Matador si libera di Stendardo e Del Grosso infilando il pallone nell’angolo basso. Al quel punto Colantuono getta nella mischia Livaja al posto di Moralez per cercare maggiore profondità, ma l’Atalanta rischia di capitolare ancora. Al 23’ Consigli si oppone con i pugni a una bordata di Cavani. Poi al 27’ Denis fa un capolavoro firmando il 2-2. Il Tanque viene raggiunto da un lungo lancio, aggancia alla perfezione, controlla e aggira Berhami, Cannavaro e il portiere De Sanctis e piazza di precisione il pallone in rete. Una rete da antologia, sicuramente tra le perle dell’attaccante argentino che non esulta davanti al pubblico partenopeo che lo ha osannato nelle stagioni in cui ha contribuito alla risalita del Napoli verso la serie A. Sul 2-2 la squadra di Mazzarri si getta in avanti e al 36’ trova il gol partita. Azione a percussione che si sviluppa in area tra Insigne e Armero che mette al centro per Pandev che insacca da due passi. L’Atalanta prova a fare il miracolo ma non ci riesce. Nei minuti di recupero Consigli nega il quarto gol a Hamsik. Sarebbe stata una punizione immeritata per l’Atalanta, che conserva otto punti sulla zona retrocessione e chiamata ad archiviare prima possibile la pratica salvezza.

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