La Cus Bergamo Nuoto nasce sotto l’egida dei campioni Cagnotto, Orsi, Galli e Villa

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Bergamo Nuoto e Cus Bergamo hanno deciso di unirsi per creare un’unica realtà natatori a Bergamo che prende il nome di Cus Bergamo Nuoto.

Il progetto è stato presentato nell’Aula Magna dell’Università di Bergamo con tutti i crismi del cerimoniale universitario. Il prof. Francesco Lo Monaco ha fatto gli onori di casa presentando le personalità delle istituzioni dell’Ateneo e della Guardia di Finanza, presenti a questa inaugurazione ufficiale del nuovo sodalizio sportivo cittadino.

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Beatrice Ferrara, presidente di Bergamo Nuoto, ha scattato la fotografia che rappresenta la storia del nuoto a Bergamo, che conta 250 atleti. Una storia lunga cinquant’anni costellata di successi, la cui punta di diamante è rappresentata da Emiliano Brembilla, che dall’acqua della piscina Italcementi ha nuotato in tutto il mondo riportando successi e medaglie.

Cus Bergamo Nuoto
Cagnotto, Terzi e Galli con i docenti universitari

L’oggi della Bergamo Nuoto è rappresentata da alcuni giovani valorosi come Viola Bellato, che tredicenne ha rimediato un oro agli Europei dal trampolino da un metro. Seguita da Ester Barbagallo, che coraggiosamente si tuffa da grandi altezze (20 metri). Per non dimenticare il nuoto artistico, il cui settore propaganda ha già vinto l’oro ai campionati regionali.

Detto dei rosei successi, Ferrara non ha tralasciato di sottolineare alcuni aspetti negativi legati alle infrastrutture. “C’è una fame di acqua che difficilmente riusciamo a soddisfare”. E proprio il sodalizio con il Centro universitario sportivo dovrebbe in futuro risolvere molti di questi problemi quando andranno in porto i progetti delineati sulle strutture sportive. Di contro Cus Bergamo – che svolge la maggior parte delle sue attività a Dalmine – trova la via per entrare prepotentemente in città a svolgere pratica sportiva. Do ut des. E la Guardia di Finanza, nel frattempo, è fatta oggetto di ringraziamenti in quanto ospita nei suoi nuovi impianti gli atleti del nuoto. Nel frattempo la Bergamo Nuoto ha aperto una collaborazione con H Servizi per l’utilizzo della piscina di Brembate.

Beatrice Ferrara trova modo di ringraziare Bergamo Infrastrutture per gli impianti messi a disposizione e l’amministrazione di Bergamo. Non manca di ricordare quanto il Comune di Bergamo ha fatto in tempo di Covid. Quando tutto il mondo era chiuso Bergamo ha tenuto aperte le porte della piscina per poter far allenare i ragazzi. Una situazione che ha aiutato molto.

Cus Bergamo Nuoto
La presentazione nell’Aula Magna Sant’Agostino

Questi racconti sono stati espressi alla presenza di alcuni campioni del mondo natatorio a partire da Giorgio Cagnotto, il campionissimo del mondo dei tuffi. Vanta medaglie di bronzo, argento e oro agli Europei, argento e bronzo alle Olimpiadi, bronzo ai Mondiali e quattro ori ai Giochi del Mediterraneo.

Accanto a lui il campione del nuoto delle brevi distanze Marco Orsi; Gemma Galli, atleta di punta nazionale nel nuoto sincronizzato; e Giulia Terzi nuotatrice paralimpica, anche lei plurimedagliata.

Sono loro a fine presentazione ad essere oggetto di interesse del pubblico attraverso le stimolanti domande del sociologo dello sport Stefano Tomelleri e da parte del pubblico.

Gli atleti si sono aperti come un libro e hanno parlato liberamente delle loro preoccupazioni, dei loro desideri, dei successi e degli insuccessi; l’uso sapiente e controllato dei social per curare l’immagine nel rapporto con i propri followers, grazie all’aiuto di agenzie di comunicazione.

Gemma Galli è stata fatta oggetto di una domanda sull’alimentazione che ha catturato la particolare attenzione della platea. Difronte alle centinaia di ragazzine presenti, Galli ha capito dove l’interlocutore voleva andare a parare. Il tema è stato oggetto della sua tesi di laurea perché il problema – che recentemente ha creato uno scandalo nel mondo della ginnastica artistica – lo ha vissuto in parte anche lei. “È difficile trovare il giusto equilibrio tra dieta calorica ed equilibrio mentale. La dieta alimentare dovrebbe sempre rispettare la salute mentale degli atleti, perché è difficile non mettere in relazione il fatto che gli allenatori chiedano prestazioni fisiche di un certo tipo e l’aspetto psicologico individuale che subisce tali pressioni. Ancora questo equilibrio non lo si è trovato, ma va cercato e rispettato”.

Così come la concentrazione si è fatta più serrata quando Giulia Terzi ha risposto alla domanda su come ha fatto ad essere atleta di alto livello e raggiungere l’obiettivo delle due lauree. “Quando sono rimasta sulla sedia a rotelle mi sono trovata di fronte al fatto che la malattia da un giorno all’altro ha cancellato in un colpo solo tutti i miei desideri. Prima della malattia volevo fare solo sport, dopo mi sono concentrata anche su altro, consapevole che qualcosa la vita avrebbe potuto sottrarmi da un momento all’altro. Così ho fatto tutto: sport e studio. Ora ho terminato l’università. Se mi guardo indietro mi do della pazza, perché ho fatto cose che solo con una grande convinzione e determinazione ho potuto fare”.

A Cagnotto è stato chiesto come si fa a far rimanere in piscina un bimbo per farlo diventare un campione da grande. “Assecondare la passione e trovare le coordinate per divertirsi”. Tutti d’accordo i campioni presenti. Fare quello che si sente di fare e che le famiglie assecondino e cerchino quello che più fa divertire i loro ragazzi nello sport. Niente deve essere imposto per forza. Come canta De André: “La passione spesso conduce a soddisfare le proprie voglie”. E nello sport questo significa Medaglia d’oro.