Nel nome di Andrea

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Oltre tremila tifosi provenienti da tutta Italia hanno partecipato a Lumezzane ai funerali di Andrea Toninelli, il 22enne tifoso del Brescia deceduto all’alba dello scorso 27 maggio durante il viaggio di ritorno in pullman dalla trasferta del play-off di Livorno. Una fine tragica che ha accomunato nel cordoglio i supporters di ogni colore di maglia, com’era accaduto solo per altri due tragici fatti: la morte in autostrada del tifoso laziale Gabriele Sandri, colpito dal proiettile sparato dalla pistola di un poliziotto, e la scomparsa di Piermario Morosini. L’aspetto più importante di questo nuovo, grave lutto è la solidarietà espressa alla tifoseria bresciana da tutte le delegazioni ultras, comprese quelli considerate tradizionalmente ” nemiche”. Ebbene, la presenza di una corona di fiori come testimonianza dei tifosi della curva nord atalantina potrebbe essere un segnale di pacificazione definitiva tra i due gruppi. Andrea Toninelli potrebbe diventare il testimone di una nuova stagione della passione calcistica, vissuta senza minacce e scontri, come purtroppo spesso è accaduto. La svolta potrebbe diventare una gara amichevole da disputarsi in estate, rimbalzata dal web e raccolta immediatamente dal dg dell’Atalanta, Pierpaolo Marino. Ci sarà molto da lavorare su questo fronte, perché la rivalità sfociata in passato nella violenza ha fatto scattare le contromisure dei responsabili dell’ordine pubblico. Però è un punto di partenza, anzi ripartenza, importante. Un segnale di distensione che potrebbe aprire una nuova pagina nella storia del tifo. Parte da Bergamo e nel nome di Andrea, un 22enne bresciano che amava il calcio e la squadra della sua città.

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