Carlos il Magnifico

693

Tevez ChampionsSerata da protagonista per Tevez, che si sblocca in Europa dopo oltre cinque anni e sblocca la gara d’esordio della Juventus in Champions contro il Malmoe. L’attaccante argentino prende in spalla la squadra bianconera, amaramente orfana degli infortunati Pirlo e Vidal, che per 45’ impatta contro il Fort Apache svedese senza riuscire a trovare varchi né a sfruttare le fasce dove Lichtsteiner sulla destra fa bene tutto tranne i cross. Tevez fa l’indiano e prima del quarto d’ora del secondo tempo scambia in area con Asamoah che gli restituisce mirabilmente il pallone di tacco, facile da piazzare nell’angolo basso. I bianconeri marcano supremazia ma mancano sempre l’ultimo passaggio. Prima del 90’ ci pensa sempre Tevez a prevenire qualsiasi pericolo possa costruire la formazione svedese trasformando da par suo un calcio di punizione all’altezza del vertice sinistro dell’area ed eseguendo un capolavoro balistico per infilare il pallone sul palo più lontano. Per Tevez, eroe di serata, un’autentica apoteosi allo Juventus Stadium. Quella con il Malmoe si rivela impegno più difficile del previsto, ma la cosa non può e non deve sorprendere. Allegri è costretto a schierare l’unica formazione in grado di garantire equilibrio. Davanti a Buffon giocano Caceres, Bonucci e Chiellini, che non lasciano spazi agli svedesi se non in un’occasione nel primo tempo quando, su palla lunga, il portiere bianconero anticipa l’intervento sotto rete di Eriksson. Gli esterni di centrocampo sono Lichtsteiner e Evra con Pogba e Asamoah a fare da interni con in mezzo Marchisio, chiamato a sacrificarsi nel ruolo non suo di mediano basso. Davanti Tevez e Llorente, con lo spagnolo che funge spesso da boa per liberare spazi a beneficio dei compagni. Il successo maturato è frutto di colpi di classe, ma dopotutto sono proprio questi a fare la differenza in Champions. La Juve si gode il ritorno al successo alla prima uscita in Champions League, come non le riusciva da sei anni. Ad Atene l’Atletico Madrid capitola con l’Olympiacos e il girone diventa maledettamente equilibrato e più insidioso.

forbes