L’Apache tiene in piedi la Juve

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Tevez BenficaL’importante non è fare solo tanti gol, ma farli pesare ovvero segnarli nel momento giusto. Carlitos Tevez, detto l’Apache, ha atteso cinque anni prima di infilare la rete avversaria in una partita di coppe europee. Gli è capitato a Lisbona, quando da 70 minuti la Juventus era in svantaggio contro il Benfica nella gara di andata della semifinale di Europa League. Ricevuto il pallone in area da Asamoah, Tevez salta con un gesto rapido Luisao e Maxi Pereira e fa passare il pallone tra le gambe del portiere. Preso gol a freddo su azione da calcio d’angolo dopo 2’ con Bonucci imbambolato e Buffon in ritardo sul pallone deviato di testa da Garay, la Juventus sembrava avviata a conquistare un pareggio tranquillo in vista del match di ritorno a Torino. A guastare la festa bianconera ci pensa il portoghese Lima che conclude una triangolazione con un tiro sotto la traversa che Buffon nemmeno fa in tempo a vedere. La reazione juventina arriva e non si capisce come Marchisio fallisca un rigore in movimento calciando addosso al portiere e Chiellini al 47’ butti all’aria la palla del possibile 2-2. Arriva così la prima sconfitta in Europa League dopo cinque vittorie e un pareggio. Potrebbe essere indolore se allo Juventus Stadium la squadra di Conte sarà capace di non prendere gol e farne almeno uno. Che la Juventus vinca e guadagni il diritto a disputare la finale se lo augura tutto il calcio nostrano, perché il successo garantirebbe all’Italia di restare al quarto posto nel ranking Uefa davanti al Portogallo, momentaneamente in vantaggio, continuando a qualificare due squadre direttamente ai gruppi di Europa League, evitando i preliminari. Le prime tre posizioni del ranking Uefa consentono poi di avere ben quattro squadre in Chiampions League. L’obiettivo più importante è sperare che la Juventus possa giocare per la conquista della Europa League nel suo stadio contro la vincente della sfida tutta spagnola tra Siviglia e Valencia. A Lisbona, non si può che essere d’accordo con Antonio Conte, la Juventus ha peccato ancora una volta di inesperienza. Basta che sia l’ultima, però, in campo europeo.

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