Giro d’Italia, Davide Bais trionfa in solitaria al Gran Sasso e si aggiudica la 7.a tappa

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di Marco Cangelli
Trionfo tricolore al Gran Sasso d’Italia, primo arrivo in salita del Giro d’Italia. A tagliare per primo il traguardo di Campo Imperatore è stato Davide Bais (Eolo-Kometa), che ha coronato una fuga da lontano conquistando in solitaria la settima tappa della Corsa Rosa.

Il 25enne di Rovereto ha preceduto il ceco Karol Vacek (Team Corratec-Selle Italia) e il comasco Simone Petilli (Intermarchè-Circus-Wanty) regalando al ciclismo tricolore il secondo successo nella competizione dopo la vittoria di Jonathan Milan (Bahrein-Victorius).

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La frazione, 218 chilometri da Capua ha visto la fuga prendere largo sin dalle prime battute con Bais, Vacek e Petilli, che si sono avvantaggiati in compagnia dell’eritreo Henok Mulubrhan (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) guadagnando un vantaggio che ha superato oltre i dodici minuti.

Costretto a far a meno dell’apporto di Mulubrhan, rialzatosi lungo l’ascesa a Roccaraso, il trio ha proseguito di comune accordo con Petilli, che per diversi chilometri ha cullato la possibilità di vestire la maglia rosa.

Nonostante un lento riavvicinamento del gruppo trascinato dal Team DSM, i battistrada hanno proseguito di comune accordo lungo l’interminabile scalata al Gran Sasso d’Italia sino all’ultimo chilometro quando Petilli ha provato a lanciare da lontano la volata dovendo però dire ben presto addio alle possibilità di vittoria.

A sfruttare la situazione ci ha pensato Bais, che ha distanziato i compagni di fuga lasciandosi alle spalle di nove secondi Vacek, cresciuto ciclisticamente in provincia di Bergamo militando fra le fila del Team Fratelli Giorgi.

Finalmente è arrivata la mia prima vittoria da professionista. È stato inaspettato perché sono andato in fuga per prepararmi all’attacco di Lorenzo Fortunato – ha spiegato Bais dopo l’arrivo -. È stato lui a ispirare la nostra squadra per puntare a una vittoria in una tappa di montagna, visto che l’ha ottenuta al Monte Zoncolan due anni fa. Nel finale sapevo di essere il più veloce e ho aspettato che arrivasse il mio momento per fare l’ultimo sforzo. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo“.

Terza piazza per Petilli, che ha concluso le proprie fatiche con sedici secondi di ritardo dal vincitore, mentre il campione del mondo Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step) ha regolato il gruppo maglia rosa giunto con 3’11” di ritardo davanti allo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e il francese Thibaut Pinot (FDJ-Suez).

Giro d'Italia
Andreas Leknessund in rosa

Nessuna novità in classifica generale con il norvegese Andreas Leknessund (Team DSM) che si conferma al comando della graduatoria con 28 secondi di vantaggio su Evenepoel e 30 su Aurélien Paret-Paintre (AG2R Citroën Team) in vista dell’ottava frazione, 207 chilometri da Terni a Fossombrone lungo i muri marchigiani.

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