Parigi, Errani da leggenda

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Chi lo avrebbe creduto ad inizio stagione, quando questa piccola ragazzina “vivacchiava” attorno alla 40esima posizione come le capitava da un paio di annate. Per carità, niente di scandaloso nel pensare che in fondo ci sono solo 39 ragazze al mondo che giocano a tennis meglio di te, ma nella sua testa Sara sapeva di valere di più. Ed ecco allora l’Accademia di Valencia, le lunghe ore sul campo, gli allenamenti massacranti e la voglia di vincere sempre e comunque (anche alla Playstation!) a farla da padrona. Ora tutto quanto ha un senso, ora tutti possono crederci. Sara Errani conquista la finale del Roland Garros, a 25 anni centra un risultato clamoroso che da lunedì prossimo la porterà al numero 10 del ranking WTA. Tante le prime volte per Sarita, in questo torneo che difficilmente dimenticherà. Non aveva mai centrato una semifinale, nè tantomeno una finale nei tornei dello Slam, non aveva mai battuto una giocatrice piazzata fra le prime 10 del mondo (due vittorie, Kerber n.10 e Stosur n.6) ed infine non aveva mai battuto Samatha Stosur (0-5 i precedenti). Mai fino a questo pomeriggio straordinario, in cui la pioggia fa da fastidioso apripista ritardando l’inizio dell’incontro. Si parte e con la prima di servizio dell’australiana fa capolino anche un pallido sole, che accompagna la prima minifuga della Stosur, subito avanti 2-0. Sara si ritrova e comincia a lottare da par suo, martellando il rovescio dell’avversaria, che si rivelerà una fonte preziosa di punti. Recuperato il break, ora è l’azzurra a fare la partita, soffrendo solamente nei punti in cui non riesce a mettere in campo la prima di servizio. Per questi livelli la seconda palla è troppo morbida ed il dato del 13% di punti ottenuti non lascia alternative. Così ancora una volta di testa, più che di braccio, la romagnola si impossessa degli scambi, arrivando fino al 5/5, dove alla terza occasione brekka nuovamente una fallosa Stosur, incapace di vincere il punto quando si va per le lunghe. Così avanti 6/5 non resta che tenere il servizio e sull’ennesima risposta in corridoio, il primo set è portato a casa Italia: 7/5. Nella seconda frazione, come spesso le è capitato durante tutto il torneo, Sara “respira” rallentando per un momento, togliendo un po di pressione da fondocampo. Peccato che contro la numero 6 del mondo possa risultare fatale. In men che non si dica siamo 0/5 con la percentuale di punti sulla seconda che tocca il minimo posibile (0%!). Sembra apparecchiato per un comodo 6/0, ma l’azzurra capisce quanto sia importante fare corsa di testa nell’ultimo parziale e si aggrappa con i denti all’ultimo turno di servizio per concludere 1/6 ed iniziare alla battuta il terzo set. La Stosur ora è un’autentica macchina da “guerra tennistica”, piazza 6 aces nel solo secondo set e con il dritto trova angoli impossibili. Sembra tutto finito, ma il tennis non è solo braccio e fisico, anzi ancora una volta la mente vince su tutto e così si parte a sorpresa 3/0 Errani con il break del secondo gioco, ottenuto senza concedere un punto alla incredula australiana. Si assiste quasi ad una nuova partita, perchè si arriva a due punti dal 4/0 (0-30), per poi assistere al prepotente ritorno della Stosur (3/3). Incredibile, pare di essere sulle montagne russe con continui ribaltamenti di leadership, la prima finalista si decide negli ultimi games. Ecco il capolavoro della nostra atleta, che soffre per portarsi avanti 4/3 e poi ottiene il gioco del 5/3 costringendo l’avversaria nell’angolo sinistro del campo (quello in cui è più in difficoltà). Ti aspetti la reazione di una campionessa, che ha già sofferto l'”onta tricolore” (finale 2010 Schiavone) ed invece eccoci 40-0. Sara serve in kick ad uscire la Stosur rimette alla meglio una risposta poco oltre la linea del servizio ed il dritto in contropiede successivo non trova più opposizione dopo aver superato la rete. 7/5 1/6 6/3, 2 ore e 4 minuti, gioia, pianto, terra rossa sui vestiti, stretta di mano, lacrime in tribuna, sorrisi nel proprio “angolo”, nulla di tutto questo sparirà mai dalla testa della piccola grande Sara, ne siamo certi. Così come siamo certi che tutte le persone che stanno soffrendo nelle”sue” terre, troveranno nuova energia per rialzarsi anche dalle gesta di questa straordinaria lottatrice. La attendono due finali ora, solo Kim Clijsters era riuscita nell’impresa. Coraggio Sara, la storia ti aspetta e con lei Maria Sharapova che si sbarazza della Kvitova nella seconda semifinale( 6/3 6/3). Ancora una volta sarà un remake di “Davide contro Golia” e come ogni remake che si rispetti….

( commento di Luca Polesinanti )

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