Basket: Roma nun fa la stupida stavolta…

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Arriva dopo 9 successi il primo stop alla capolista Varese. Milano vede ancora violato il proprio parquet da una grande performance di Vanuzzo, mentre Siena nel posticipo sembra aver viaggiato nel tempo per tornare all’era Pianigiani. Markosvski riparte da Bologna con la “sua” Scavolini, ma l’inizio non è certo da ricordare.
Diciamolo, senza timore, in fondo tutti stavano aspettando questo momento e la vera domanda era “quando” sarebbe accaduto. In effetti gli utlimi risultati avevano testimoniato una “sorta” di affaticamento da primato, ma se il potere “logora” chi non lo ha è anche vero che ormai ogni squadra del nostro campionato affrontava Varese con la bava alla bocca e così quale migliore palcoscenico per l’Acea Roma, alla ricerca di un successo in grado di dare la svolta ad una stagione fino a qui anonima. L’anticipo televisivo del PalaTiziano, diviene una passerella per Datome (14 e 8 rimbalzi) e compagni, in grado di stare sempre almeno un passo avanti rispetto alla capolista. Primi 10′ giallorossi (25-19) e poi in controllo prima dell’intervallo lungo (49-41). Vitucci deve chiedere gli straordinari a Green (20 e 6 assist) e al solito Ere (20) per compensare la serataccia di Sakota (0) e Dunston (9), senza trovare le giuste contromisure allo scatenato Lawal:  il colored USA chiude con un irreale 10/10 dal campo (con 6 schiacciate), macchiato dalle 6 perse e dal 3/8 ai liberi, ma crediamo che coach Calvani non ne abbia fatto una questione di Stato. La reazione degli ospiti si concentra nel terzo parziale, ma l’Acea riesce a “contenere” i danni e si aggiudica per 91-87 una bellissima sfida, dando fiato a tutte le inseguitrici. Alle spalle della Cimberio, ecco tornare alla carica il Banco Sardegna Sassari, che nel big match di questo turno, sbanca ancora una volta il Mediolanum Forum, casa di una Armani Jeans versione “montagne russe”, prove convincenti alternate a capitomboli inspiegabili. Non è questo il caso, perchè i biancoblu meritano ampiamente il successo ed hanno ormai raggiunto una consapevolezza dei propri mezzi, tale da non sorprendere più gli addetti ai lavori. Sei i giocatori in doppia cifra per gli ospiti, con la splendida prova di Manuel Vannuzzo che risponde da leader vero (non a caso è anche il capitano della formazione isolana) ad alcuni commenti negativi che avevano accompagnato l’ultima esibizione casalinga. Nell’ultimo quarto, quando il match si decide, si carica sulle spalle i compagni e “disegna” una esibizione da 11 punti e 3/4 nelle conclusioni pesanti (nonostante 1/7 nei minuti precedenti). La vittoria sbarca, quindi in Sardegna (80-86) con buona pace dei tifosi meneghini, che “piangono” l’assenza del loro leader offensivo (Langford) e continuano a domandarsi il perchè si sia “scommesso” su Hendrix (7 e 9 rimbalzi), che nonostante la buona volontà, continua ad apparire un corpo estraneo al resto della squadra. In cabina di regia, Travis Diener (17 e 7 assist) ha la meglio su Omar Cook (11 e 6 assist) e così anche la super-prova di Hairston (25) non basta ad assicurarsi una vittoria importantissima per morale e convinzione. Scariolo non è in discussione (dicono), ma per quanto ancora? Forse l’Eurolega ed il suo esito saranno decisivi in tal senso. Torna di “moda” anche la Montepaschi Siena, che nonostante mille critiche e risultati non certo all’altezza delle ultime “invincibili” stagioni, si trova a 2 sole lunghezze dal primo posto, quasi avesse ritrovato quegli automatismi e quelle certezze che la avevano fatta grandissima. Il posticipo del lunedi sera contro la Sidigas Avellino (101-65) è poco più che una formalità. Dopo i primi 20′ di equilibrio, il terzo periodo e’ come una sferzata di vento gelido in faccia agli irpini, incapaci di reagire e “sepolti” sotto le scorribande di Brown (20 e 8 assist) e Kangur (22). Nel finale spazio anche ai canestri di Lechtaler (4) e al primo centro per Neri (3), che completa la festa. I biancoverdi ospiti, si consolano con la conferma ad alti livelli di Shakur (15 e 5 assist) e la consapevolezza, che non troveranno certo al PalaEstra i punti per raggiungere l’obiettivo-salvezza. Rimanendo in tema di “ritorni”, Zare Markosvki riparte dalla città di Bologna, nella sua nuova avventura in panchina. Ha scommesso su se stesso per salvare una Scavolini Pesaro “tristemente” adagiata sul fondo della classifica ed ora vedremo se le “magie” del coach che fu di Virtus e Fortitudo (con alterne fortune) sapranno rialzarla al rango che le compete. L’inizio è quantomento complicato, perchè la Finelli-band non regala nulla ed anzi dà il bentornato all'”amico” con un +18 (76-58), che non ammette repliche. Troppo facile per Rocca (10 e 13 rimbalzi) e Poeta (14) imperversare fra le fragili maglie della difesa biancorossa. Un cantiere in lento movimento definiremo ad oggi questa Scavolini, speriamo per i tifosi che i tempi per la messa in opera non siano “troppo italici” o la stagione potrebbe prendere davvero una inaspettata brutta piega. Fra gli altri risultati, spicca l’ennesimo “miracolo” della JuveCaserta di Pino Sacripanti che piega dopo un supplementare (76-74) una Cantù “svuotata” dal doppio impegno campionato-Eurolega. I troppi infortuni non hanno permesso ad Andrea Trinchieri la rotazione necessaria a ricaricare le pile, vedendosi costretto a spremere gli unici giocatori in grado di offrirgli al momento garanzie fisiche. Così i 7 “eroi” si devono arrendere all’entusiasmo ed alla freschezza dei bianconeri, guidati da un impareggiabile pubblico e da un grandissimo Stefano Gentile (16), autore della tripla decisiva. In coda, detto dell’ultimo posto in solitaria di Pesaro, continua la picchiata di Venezia, sconfitta (92-88) sul campo di Cremona e condannata da un teribile parziale nel secondo quarto (13-29). Coach Mazzon “ritrova” Young (23) e Szewczyk (16 e 8 rimbalzi), ma vede la propria panchina sempre più a rischio, “minata” anche dal ritorno a grandi livelli del “desaparecido” Luca Vitali (27 in 27′). L’Angelico Biella cade a Montegranaro (82-75), ma si consola con la prova di Johnson (31 e 7 rimbalzi) e con l’arrivo in settimana di Renzi. Per i gialloblu marchigiani, arriva finalmente il primo “hurrà” casalingo e un poco di serenità anche per Carlo Recalcati, aiutato dai suoi USA, Burns (18) e Slay (19). Chiude il quadro, il sorprendente colpo di Brindisi, che espugna il PalBigi di Reggio Emilia (78-75), grazie ai 20 punti del solito Robinson. Prossimo turno che presenta in posticipo (lunedi 10), uno scontro dai toni “sportivamente” drammatici fra Pesaro e Milano, chi perde, rischia davvero di vedersi aprire sotto i piedi una profonda voragine.
( commento di Luca Polesinanti )

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