L’importanza delle società sportive. In Italia ce ne sono 100 mila

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Idee e riflessioni per il futuro delle società sportive: di questo e altro si è parlato giovedì 16 febbraio nel Salone d’Onore del CONI a Roma, in occasione della presentazione del libro “Società Sportiva 2030”, edito da Giunti, scritto da Massimo Achini, attualmente direttore della scuola nazionale dirigenti del Centro Sportivo Italiano e presidente del CSI Milano, oltre che già Presidente nazionale dal 2008 al 2016.

La genesi del libro, come dichiarato dallo stesso autore nell’incontro romano, nasce dalla volontà di raccontare la vita quotidiana delle società sportive, diffuse capillarmente in ogni angolo del Paese offrendo alle stesse uno strumento per affrontare le esigenze della modernità.

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«In Italia ci sono almeno 100.000 società sportive – ha spiegato Achiniche dunque rappresentano il presidio educativo più presente sul territorio. Sulla vita quotidiana di queste realtà è stato scritto pochissimo. Da qui è nata l’idea di questo libro. Queste realtà a volte sono frenate dalla novità e dal numero di persone che lavorano nelle società. Le 128 pagine del libro sono come scaffali di un supermercato: vi sono all’interno 60 idee concrete per rendere più incisiva la società in termini di modernità e valenza educativa. Oggi c’è più bisogno di ieri di queste società, le quali hanno bisogno di persone che diano loro speranza. L’attualità pone i ragazzi, e di conseguenza gli educatori, di fronte a sfide sempre più complesse, come la lotta al bullismo, al cyberbullismo e alla dipendenza da dispositivi elettronici. In questo scenario, le associazioni sportive dilettantistiche, facendo rete con le istituzioni e le agenzie educative, possono dare un contributo fondamentale nella formazione dei cittadini del domani – ha concluso quindi Massimo Achini – È però importante che dirigenti, allenatori e volontari siano tecnicamente e umanamente competenti, in grado di destreggiarsi tra burocrazia, innovazioni tecnologiche, marketing e comunicazione».

Sono intervenuti per l’occasione numerosi ospiti dello sport italiano. A cominciare dal padrone di casa Giovanni Malagò, presidente del CONI, coautore della prefazione del libro, che ha sottolineato il ruolo fondamentale che ricoprono le società sportive, soffermandosi anche sulle competenze necessarie ai dirigenti per poter guidare al meglio le associazioni di base.

«Nel 2007 l’Italia incassava 400 milioni in più sul sistema dalle sponsorizzazioni sportive – ha esordito Malagò – . E, se a questo aggiungiamo l’impennata dell’inflazione, le conseguenze recenti della guerra e del Covid è evidente che chi ha sofferto più di tutti questa situazione sono le società di base che hanno perso tutta la filiera che gli dava una grande mano. E quello che il libro racconta è una visione per la quale ci dobbiamo preparare. A proposito di CSI e di Enti di Promozione Sportiva, chiariamo ancora una volta che il sistema CONI parte dalla base e arriva al vertice. Un atleta non nasce campione, lo diventa e l’idea che qualcuno si debba occupare di sport di vertice, mentre altri di quello di base è una castroneria. La base è il vertice e il vertice ha bisogno della base. Noi senza le ASD non tocchiamo più palla. Oggi dobbiamo tutelare le società di base».

A sua volta Marco Brunelli, segretario generale della FIGC, ha posto l’accento sull’importanza – anche numerica – del settore giovanile e scolastico, senza dimenticare il valore educativo dello sport. «Con Massimo Achini abbiamo condiviso e concretizzato diverse sue idee, partendo dal comune accordo sull’alleanza educativa. Sulla copertina di questa opera prima di Massimo, c’è un aggettivo, “educativo”, ed un sostantivo, “idee”, che a me piacciono molto e sono alla base del nostro percorso insieme negli anni attraverso numerose iniziative».

Sulla trazione educativa dell’attività sportiva – riprendendo anche il sottotitolo del libro, “Idee per generare futuro in una società sportiva a forte trazione educativa” – è poi intervenuta l’atleta paralimpica Giusy Versace, grande amica del CSI , ponendo l’accento sulla spinta positiva che lo sport può dare ai più giovani sui temi dell’inclusione, del rispetto e più in generale sulla propria vita.

Il libro “Società Sportiva 2030” è frutto di questa visione e di un lungo lavoro di ricerca condotto insieme ad alcune società sportive di base guidate con visione, lungimiranza e passione educativa dai loro dirigenti. Un “ricettario” di buone prassi, dove trovare azioni concrete da applicare nella quotidianità, per rendere la propria società sportiva un riferimento nello sport moderno, proiettato al futuro e con una forte trazione educativa a sostegno soprattutto dei giovani e delle sfide di questo tempo.

«Dobbiamo avere il coraggio, oggi più che mai, di parlare dell’importanza delle società sportive, del loro lavoro, del loro impegno, e della necessità di aiutare le società stesse a essere al passo con i tempi». Le parole del Presidente nazionale CSI Vittorio Bosio, che ha inteso evidenziare il progetto educativo che l’Ente continua a portare avanti grazie all’impegno di tutte quelle società che operano ogni giorno sul territorio.

Anche per Roberto Ghiretti, Presidente SG Plus Ghiretti & Partners, la società sportiva può rappresentare sempre più un punto di riferimento per la comunità. Sport come fonte di valori anche nell’intervento di Clara Mondonico, Presidente Associazione Emiliano Mondonico: «Dobbiamo pensare al futuro, ma senza dimenticare le basi solide che vengono dal passato. Partendo da lì, possiamo insegnare tanto alle prossime generazioni». (U.S.)