La Juventus subisce l’ennesima rimonta casalinga e compromette le possibilità di restare in corsa per agganciare in extremis il quarto posto che vale la qualificazione ai preliminari di Champions League. I cinque punti di distacco dall’Udinese, con due partite a disposizione, sono obiettivamente incolmabili e anche l’Europa League è a rischio. Il posticipo del terz’ultimo turno, disputato a Torino contro il Chievo, innesca nuove polemiche sull’atteggiamento della squadra bianconera, che costruisce, spreca e concede troppo ai veronesi, mai arrendevoli e addirittura vicini alla clamorosa vittoria. Difficile decifrare la partita in cui si vedono quattro reti (due per parte), tre pali (due bianconeri) e almeno un paio di clamorose azioni in contropiede fallite dal Chievo. La Juve va in gol al 13’ del primo tempo su rigore concesso per fallo su Pepe e trasformato da Del Piero, che prende in mano la squadra e nella ripresa inventa una splendida verticalizzazione per Matri che infila con un tiro angolato il portiere veronese Sorrentino, bravo in precedenza a non farsi beffare da un tiro di Aquilani deviato da un difensore. Sul 2-0 sembra fatta, invece il Chievo sfodera una prestazione incredibile per agonismo e generosità, raggiungendo il pareggio e ripercorrendo le imprese di Cesena e Catania contro la Juve. La formazione veronese segna due volte spingendo in rete il pallone respinto dal palo. Prima tocca a Uribe mettere alle spalle di Buffon, poi a Sardo dopo il tiro sul montante di Pellissier, il quale fallisce incredibilmente il terzo gol in una delle classiche ripartenze. Poi succede di tutto, con la Juve sbilanciata in avanti che colpisce con il petto e manda il pallone sul palo. Pellissier, sempre in agguato, rincorre il pallone verso la linea laterale anticipando l’intervento di Buffon che esce fino alla trequarti e serve Uribe che sbaglia la facile deviazione a porta sguarnita calciando debolmente tra i piedi di Marchisio. L’ultimo sussulto è prodotto da Toni che svetta di testa e, manco a dirlo, centra il palo. Il 2-2 consente al Chievo di essere aritmeticamente salvo. Il ds bianconero Marotta non fa misteri e parla di mancanza di personalità dei bianconeri. Anteprima di cambiamenti radicali attesi in casa juventina.
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