La Samp crolla con il Werder Brema (1-3), Pazzini la tiene in corsa

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La Sampdoria resiste solo un tempo sul campo del Werder Brema, che nei secondi 45’ della gara di andata del premilinare di Champions League si scatena andando a segno tre volte, rendendo più difficile la possibilità di accedere alla fase a gironi della competizione continentale. Va dato merito a Pazzini di aver trovato al novantesimo il gol dell’1-3 che tiene vive le speranze in vista della gara di ritorno allo stadio Marassi. Ma alla prima in Germania è mancato all’appello Antonio Cassano, al quale il tecnico doriano Di Carlo aveva affidato il compito di ispirare i compagni e soprattutto cercare di saltare l’uomo per creare superiorità. La Sampdoria tiene bene il campo nel primo tempo e dopo 4’ sfiora il vantaggio con Pazzini, che di testa su lancio di Palombo si inserisce bene senza riuscire a centrare lo specchio della porta. Al 14’ Pazzini segna su cross di Semioli, ma in evidente fuorigioco. Al 28’ gli spettatori si accorgono della presenza del giudice di porta, introdotto dall’Uefa nei preliminari di Champions così come aveva fatto nella passata stagione in Europa League. Un colpo di testa di Pizarro impatta sulla parte superiore della traversa senza che il portiere doriano Curci, allungatosi sulla traiettoria, lo tocchi. L’indicazione che arriva via radio induce l’arbitro a comandare la rimessa dal fondo e non il calcio d’angolo. Nella ripresa la gara cambia volto, sia per l’atteggiamento più aggressivo dei tedeschi, che alla fine fanno segnare il 64% di possesso palla, sia per la leggerezza dei doriani. Da un rinvio debole di Tissone, schierato da Di Carlo a centrocampo ma poco efficace in fase di interdizione come di costruzione della manovra, nasce al 5’ il gol del vantaggio tedesco, confezionato da Fritz che intercetta il pallone e scaglia un tiro imprendibile, forte ed angolato, su cui Curci non riesce ad intervenire. La Samp abbozza una reazione e al 13’ non è fortunata quando Pazzini si libera in area e calcia colpendo il palo. Al 20’ clamorosa ingenuità del difensore Lucchini, che al centro dell’aria doriana e davanti agli occhi dell’arbitro trattiene un avversario provocando il calcio di rigore e subendo l’espulsione per seconda ammonizione. Dagli undici metri il capitano Frings non fallisce. In dieci Di Carlo richiama Semioli inserendo Stankevicius ridisegnando la squadra con un 4-3-2, ma i blucerchiati sbandano e al 24’ Pizarro con un’azione di sfondamento si beve la difesa e batte Curci in uscita, complice una deviazione di Stankevicius. I tre gol di scarto sono un bottino consistente per il Werder Brema, ma in agguato c’è Pazzini che allo scadere del 90’ su cross di Stankevicius colpisce di testa mandando in rete e riaprendo i giochi per la qualificazione. Di certo, la Samp avrà bisogno di tutte le energie fisiche e mentali per segnare almeno due reti senza subirne. Di Carlo spera certamente di ritrovare nelle migliori condizioni alcune pedine del centrocampo, come Poli, entrato solo nella ripresa, e augurarsi che Cassano sia all’altezza della sua fama e non voglia perdere l’occasione per tornare a giocare in Champions League.

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