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Passeggiata sull’Oglio

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Eugenio Sorrentino

Derby a senso unico al Gewiss Stadium, dove l’Atalanta ha travolto il Brescia mettendo a frutto una netta superiorità, pure rinunciando a Gomez e Ilicic. Il monologo della squadra di Gasperini è iniziato con un gol sùbito dopo il calcio d’inizio ad opera di Pasalic, innescato da Malinovskyi, ed è proseguito nonostante il momentaneo pareggio delle Rondinelle firmato da Torregrossa, favorito da una disattenzione difensiva. Chiuso il primo tempo sul punteggio di 4-1, grazie i gol di De Roon, Malinovskyi e Zapata maturati in una travolgente manciata di minuti intorno alla mezz’ora, l’Atalanta ha trasformato la sua partita in una lezione di gioco e Pasalic nella ripresa firma la tripletta personale. Il copione non è cambiato anche quando Gasperini ha ridisegnato l’assetto con i cambi. A risultato largamente acquisito, gli esordi di Bellanova e Czyborra nelle file dell’Atalanta, e nel finale il gol del bresciano Spalek che fissa il risultato sul 6-2. L’Atalanta ha posto così le premesse per proseguire la striscia positiva, che si è confermata nel successivo impegno in riva all’Adige.

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Tra scelte obbligate e tecniche, è stato interessante verificare come, al mutare dello schieramento, l’Atalanta abbia mantenuto lo stesso atteggiamento fisico, tecnico e mentale. In occasione del derby dell’Oglio, sedevano in tribuna sia Ilicic che Muriel, vittima di un incidente domestico per fortune senza conseguenze, ma che lo ha costretto poi a proteggere la testa con un caschetto. In panchina Papu Gomez, eletto migliore giocatore del mese di giugno e premiato prima del match. Nel reparto offensivo hanno giocato Malinovskyi e Zapata con Pasalic a supporto. Tra i pali spazio a Sportiello, mentre Caldara è stato il centrale difensivo attorniato da Sutalo e Djimsiti. Castagne e Gosens sulle fasce, mentre Tamèze, impiegato per la prima volta dall’inizio a Cagliari, ha fatto coppia con De Roon. In sostanza, rispetto alla partita con la Juventus, ben sette cambi, ma è rimasta impressionante la prestazione del collettivo nerazzurro che ha concesso l’onore delle armi ai bresciani in un confronto senza storia, talmente ampio il divario tra le due formazioni. Va pure sottolineato doverosamente che, come ha affermato Gasperini, l’Atalanta non insegue goleade per umiliare gli avversari ma per sua stessa natura è portata a cercare la porta, per di più con giocatori diversi, tecnica e qualità.