Il Brasile non ci sorride, ammicca

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sorteggi-mondiali-brasile-2014I sorteggi dei Mondiali di calcio recitano sempre lo stesso copione. Un pool di squadre indicate, con non poche polemiche, teste di serie e criteri di accoppiamento che rispettino la presenza di almeno tre continenti per ciascuno dei gironi. C’è poco da sorprendersi quando, tra le teste di serie, finiscono Svizzera e Belgio, privilegiate a svantaggio di nazionali come Italia e Olanda. E così la Francia, entrata per il rotto della cuffia tra le 32 partecipanti alla fase finale di Brasile 2014, si ritrova apparentata agli elvetici, a Ecuador e Honduras. I galletti non si strapperanno la cresta e per Ribery si prospetta un palcoscenico ideale per le sue giocate. Cesare Prandelli professa un’apprezzabile filosofia quando l’Italia viene accoppiata in prima battuta all’Uruguay, al Costarica e all’Inghilterra contro cui disputerà la partita d’esordio. Il girone è senza dubbio impegnativo, ma non definiamolo facile o difficile. Il vero rischio, come la Confederations Cup ha dimostrato, risiede nel caldo e nell’elevata umidità nelle città di Manaus (interno dell’Amazzonia, a quasi tremila km da Rio de Janeiro), Recife e Natal, sull’Atlantico e duemila km a nord di Rio, dove si giocherà alle ore 13 locali. La buona notizia è che gli azzurri non dovranno spingersi a sud e fare i conti con gli sbalzi termici della stagione invernale. Pur criticando le strategie messe in atto dalla Fifa e dal signor Blatter, a suo dire per rendere il mondiale equilibrato e interessante, quando si estraggono le palline l’esito non è mai scontato. Chi ti dice che sia un bene, chi ti dice che sia un male? – viene da chiedersi. Con la formulazione degli otto gironi, se i pronostici dettati dalle forze in campo fossero rispettati e l’Italia arrivasse al primo posto davanti a Uruguay o Inghilterra, si prospetterebbero due semifinali da favola: Brasile-Germania e Italia-Argentina. A quel punto, quale che fosse l’esito, potremmo affermare che gli azzurri avranno onorato il loro mondiale. Delle nostre tre avversarie nel girone D, la vera insidia è rappresentata dal Costarica, certamente a suo agio dal punto di vista ambientale e in campo con l’atteggiamento di chi non ha alcunché da perdere. I leoni inglesi tali non sono da tempo e l’età media della squadra di Hodgson non appare il biglietto da visita migliore per fare la differenza. Quanto basta per ritenere che l’Inghilterra sia ampiamente alla portata di un’Italia in palla. L’Uruguay, ultimo ostacolo per l’accesso agli ottavi, potrebbe non fare paura alla luce dei risultati maturati nei precedenti due impegni. Ora le preoccupazioni di Cesare Prandelli sono solo relative alla lista dei 23. Dovranno essere i più in forma. Ma non si potrà prescindere dal blocco difensivo juventino, dalla classe di Andrea Pirlo e dal senso di posizione di Daniele De Rossi, dall’apporto di Mario Balotelli e Pepito Rossi. Quanto agli altri gironi, il Cile di Vidal contenderà il cammino a Spagna e Olanda, le squadre finaliste dell’ultima edizione, mentre la Germania sarà sfidata dagli USA del tedesco Klinsmann e dal Portogallo di Cristiano Ronaldo. La Russia di Fabio Capello deve affrontare Belgio, Sud Corea e Algeria. Il Giappone di Zaccheroni sfida Colombia, Grecia e Costa d’Avorio. Il conto alla rovescia è partito.

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