Gli azzurri del gigante non vanno: a Hinterstoder, nell’ultima gara prima del mondiale di Garmisch Partenkirchen, la squadra italiana, fino all’anno scorso tra le migliori del mondo, naufraga sul piano finale dove accumula ritardi molto elevati già nella prima manche. Unica nota lieta, il giovane Giovanni Borsotti, autore del secondo miglior tempo della seconda manche dietro all’immarcescibile Bode Miller e quindicesimo al traguardo. Per il ventenne piemontese, già vincitore in gigante in Coppa Europa, si tratta del miglior risultato in carriera che gli permette così di staccare l’ultimo biglietto disponibile per la rassegna iridata. La gara è stata vinta dall’austriaco Philipp Schoerghofer, al primo successo in Coppa del Mondo, che ha rimontato su Jansrud (leader a metà corsa) accumulando distacco sulla parte tecnica; terzo Carlo Janka, che ha lasciato fuori dal podio per un centesimo l’altro austriaco Hannes Reichelt, vincitore del superG sabato. Poco fortunato il resto della squadra azzurra: Davide Simoncelli, 19esimo dopo la prima manche nonostante fosse in testa piuttosto nettamente al primo intermedio, è uscito nel finale della seconda, disegnata tra l’altro dal tecnico azzurro Guadagnini. Max Blardone, unico italiano a salire sul podio in gigante in stagione, ha agguantato la qualificazione alla seconda per il rotto della cuffia (30esimo dopo la prima discesa) ma non è riuscito ad approfittare del pettorale numero uno nella seconda commettendo un grave errore e finendo 28esimo. Alex Ploner, che si giocava con Borsotti l’ultimo pass mondiale, non è riuscito a trovare il feeling giusto con la pista (22esimo), peggio è andata aManfred Moelgg, che non è riuscito a qualificarsi per la seconda manche per una serie di piccoli errori e di un piano al rallentatore. Non si erano qualificati per la manche decisiva neppure Eisath, Gufler, Casse e Patscheider.
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