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Paola Magoni apripista degli ori

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Federica Fusco

Il primo oro olimpico italiano dello sci alpino
femminile è stato conquistato dalla bergamasca
Paola Magoni, nata a Selvino e cresciuta nello Sci
club locale. Un’impresa straordinaria avvenuta a
Sarajevo il 17 febbraio 1984, quando aveva solo 19
anni. Paoletta, com’è stata simpaticamente
chiamata la campionessa olimpica, ha fatto da
apripista agli altri grandi successi che negli anni a
seguire hanno arricchito il palmares dello sci
alpino femminile azzurro. Tredici anni dopo, in
una trionfale prova di slalom, un’altra selvinese,
Lara Magoni, avrebbe conquistato la medaglia
d’argento ai mondiali di Sestriere alle spalle di
Deborah Compagnoni. Il pensiero corre fino ai
nostri giorni e vede il lotta per la sfera di cristallo
dello sci alpino Federica Brignone, figlia della sua
amica Nina Quario, e la sciatrice slovacca Petra
Vhlova, oro mondiale in gigante nel 2019, allenata
da Livio Magoni, fratello di Paola.
“Essere stata la prima a vincere un’Olimpiade è
una cosa che nessuno potrà togliermi, una
soddisfazione infinita, non solo per me ma anche
per le altre ragazze della squadra azzurra.
Il momento della premiazione è un ricordo
incancellabile” – dice Paola Magoni, che vive e
lavora a Lissone, ma non rinuncia, lei che ha
smesso a soli 24 anni, a tornare sulle nevi
bergamasche, come ha fatto nel gennaio scorso
quando ha raggiunto il fratello Livio e Petra
Vhlova, che si allenava tra Selvino e Foppolo. Paola
Magoni aveva esordito nel 1980, a 16 anni, nella
Coppa del mondo di sci alpino. Nel giorno
dell’impresa a Sarajevo, alla fine della prima
manche era terza, a pari merito con la francese
Perrine Pelen. Dominò nella seconda, vincendo con
91 centesimi di vantaggio sulla Pelen. Quella
vittoria fu una sorpresa, perché non era mai
riuscita a salire sul podio nelle gare di Coppa del
mondo, ottenendo come migliore piazzamento un
sesto posto. Un mese dopo l’oro olimpico, si
classificò terza nello slalom di Jasna, in
Cecoslovacchia, e il 14 gennaio 1985 sarebbe
arrivata anche la sua prima e unica vittoria in
Coppa del mondo, nello slalom di Pfronten, in
Germania. Il 9 febbraio vinse la medaglia di
bronzo, sempre nello slalom, ai Mondiali di sci
alpino 1985 di Bormio. Nonostante il prestigio e la
fama, Paola è rimasta una persona molto umile ed
è proprio questa una delle qualità che la fanno
apprezzare di più dagli appassionati dello sci
alpino.

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